Bari, agente immobiliare ucciso: confermato l'ergastolo per Roberto Perilli Bari, agente immobiliare ucciso: confermato l'ergastolo per Roberto Perilli

Bari, agente immobiliare ucciso: confermato l’ergastolo per Roberto Perilli

Bari, agente immobiliare ucciso: confermato l'ergastolo per Roberto Perilli
Giuseppe Sciannimanico (Foto Facebook)

BARI  –  La Corte di Assise di Appello di Bari ha confermato la condanna all’ergastolo per Roberto Perilli, l’agente immobiliare di Bari di 50 anni imputato per l’omicidio premeditato del collega Giuseppe Sciannimanico, ucciso a 28 anni il 26 ottobre 2015.

La Corte ha emesso la sentenza dopo un’ora di camera di consiglio e non ha concesso le attenuanti generiche nonostante la parziale confessione dell’imputato arrivata solo oggi. Sciannimanico, ha detto Perilli, doveva essere intimorito per farlo desistere ad aprire un’agenzia concorrente. 

In una lettera di 8 pagine Perilli ha raccontato di aver incaricato il barese Luigi Di Gioia (condannato in abbreviato a 30 anni di reclusione per il delitto) di “andare giù duro con le mani” per intimorire Sciannimanico, senza volontà di farlo uccidere, per farlo desistere dall’aprire un’agenzia immobiliare concorrente alla sua nello stesso quartiere.

Nonostante la confessione, la Procura generale ha chiesto la conferma dell’ergastolo ritenendo che Perilli abbia confessato solo “per ottenere in maniera cinica benefici non meritati” e la riduzione della pena. Nella ricostruzione dei fatti il procuratore generale ha evidenziato inoltre la sua convinzione che sul luogo del delitto “c’era una terza persona di cui ancora oggi non si fa il nome”.

Si sono associate alla richiesta dell’accusa le parti civili, assistite dagli avvocati Luca Colaiacomo, Francesco Paolo Ranieri e Nicola Quaranta. La difesa dell’imputato, valorizzando la confessione, hanno chiesto alla Corte di “togliere quel ‘fine pena mai’ dalla condanna”, di “dare a Perilli una possibilità di fronte a questo cambiamento, la prospettiva di una vita possibile. Non stiamo chiedendo un premio, ma di determinare una pena ragionevole”. Ma la Corte ha confermato l’ergastolo. (Fonte: Ansa)

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