Bari, Palazzo di Giustizia inagibile: per tre giorni niente udienze Bari, Palazzo di Giustizia inagibile: per tre giorni niente udienze

Bari, Palazzo di Giustizia inagibile: per tre giorni niente udienze

Bari, Palazzo di Giustizia inagibile: per tre giorni niente udienze
Bari, Palazzo di Giustizia inagibile: per tre giorni niente udienze (Foto Ansa)

BARI  –  Sospesa l’agibilità al Palazzo di Giustizia di Bari: per tre giorni niente udienze. Camion pieni di faldoni e armadi hanno lasciato il tribunale di via Nazariantz. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] L’edificio che negli ultimi 17 anni ha ospitato gli uffici della Procura e del Tribunale penale non ha più l’agibilità, è a rischio crollo e va liberato al più presto.

I magistrati baresi hanno proclamato lo stato di agitazione, chiedendo al Ministero un decreto che sospenda i termini processuali e misure straordinarie con l’intervento della Protezione civile come avviene in presenza di calamità naturali come i terremoti.

Il rischio è la paralisi entro pochi giorni dell’intera giustizia penale barese, per questo la Conferenza Permanete riunita in mattinata presso la Corte di Appello ha dato un termine di 15 giorni al ministero per avviare una ricerca di mercato per la nuova sede e il successivo trasferimento. Richiesta confermata dopo una riunione in prefettura convocata su richiesta del sindaco, Antonio Decaro.

Intanto già giovedì 24 maggio sono saltate, con rinvii anche a dieci mesi, tutte le udienze ordinarie. Le sole udienze urgenti con detenuti si celebrano in altre sedi, nell’aula della Corte di Assise di piazza De Nicola e nell’aula bunker di Bitonto. In via Nazariantz le cancellerie sono però ancora al lavoro per riempire gli scatoloni e lasciare il Palazzo, in attesa di sapere dove andare.

Serve un edificio di almeno 15 mila metri quadri dove possano lavorare 626 persone, tra personale amministrativo, polizia giudiziaria e magistrati, e per accogliere migliaia di faldoni, stanze per l’ascolto delle intercettazioni e aule di udienza con celle e servizi.

Sul tavolo ci sono diverse proposte: un edificio in via Brigata Bari per ospitare Procura e ufficio gip e altri quattro immobili individuati dal Comune per il Tribunale (l’ex palazzo Telecom nel quartiere Poggiofranco, l’ex Inpdap o l’ex assessorato alla Sanità a Japigia o il centro direzionale del San Paolo).

E mentre i dipendenti annunciano uno sciopero e una raccolta firme per la costituzione di parte civile negli eventuali processi penali sul pericolo crollo che sta mettendo a rischio a loro incolumità, i magistrati, tramite la Giunta distrettuale dell’Anm, hanno proclamato lo stato di agitazione parlando di “momento drammatico”, di “risposte inconsistenti della politica” e chiedendo l’intervento del Presidente della Repubblica e del Csm. Il vicepresidente Giovanni Legnini ha risposto subito all’appello e sarà a Bari lunedì prossimo per partecipare ad un incontro con i vertici degli uffici giudiziari al quale è stato invitato, anche un rappresentante del Ministero della Giustizia, fino ad oggi assente da qualsiasi riunione.

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