BARI – Se volete vedere la recita di Natale dei vostri figli comprate il video. Questa la frase che i genitori dei bimbi che frequentano la scuola d’infanzia Perone, a Bari, si sono sentiti dare dalla preside. Il motivo? Nella scuola lo spazio non è sufficiente per ospitare i genitori dei bimbi. Per non rinunciare alla recita di Natale è stato deciso di filmarla, senza pubblico, e di vendere il video ai genitori. Una idea che ha scatenato una rivolta da parte delle mamme e dei papà furiosi e ora la preside ha annunciato che cercherà degli spazi alternativi per ovviare al problema.
Silvia Dipinto su Repubblica nell’edizione di Bari scrive che la scuola materna, dato lo spazio insufficiente, ha pensato di far girare foto e video ad un professionista e poi rivendere ai genitori il materiale, per far sì che potessero vedere la recita dei propri figli. I genitori però hanno organizzato una rivolta e hanno scritto una lettera ai quotidiani raccontando la vicenda:
“Una decisione assolutamente non condivisibile per svariate ragioni – scrivono i genitori nella missiva – intanto perché la recita di Natale è un momento meraviglioso: e quest’anno hanno deciso di privarci di questo magico momento che unisce tutti e che sancisce il tradizionale appuntamento di chiusura anno”. Non va bene per le mamme e i papà che lavorano, “i quali possono partecipare soltanto a pochi eventi della vita scolastica dei propri figli, facendosi in quattro per conciliare lavoro, ferie e permessi”. Una scelta infelice anche per “i bambini, che preparano una recita che per loro è una impresa paragonabile a un colossal per un pubblico quest’anno inesistente”.
Oltre al danno, la beffa. “La scuola ha tenuto a rassicurarci comunicandoci la presenza di un fotografo che riprenderà il tutto e (dietro compenso) ci darà copia del filmato e delle foto – si legge nella lettera – ma non è accettabile che per poter vedere i nostri figli recitare in un asilo pubblico si debba pagare un estraneo”.
Maria Cristina Portulano, la dirigente dell’istituto, ha immediatamente convocato i docenti della scuola, dichiarandosi all’oscuro dell’iniziativa:
“E’ verissimo che le aule in cui ogni anno facciamo le recite sono troppo piccole e che c’è confusione – spiega la preside – e dunque mi era stata prospettata questa ipotesi”. Una soluzione non ancora approvata. “Ne dobbiamo parlare approfonditamente e sono certa troveremo spazi alternativi – assicura – Nessuno dovrà pagare per vedere i bimbi, questo sarebbe impensabile”.