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Bari: senza stipendio da 15 mesi sale sul parapetto: “Rivoglio i soldi”

di Maria Elena Perrero |30 Aprile 2012 11:20

BARI – Un impiegato dell’Enaip, Giuseppe Neviera, si è barricato in un ufficio della sede di via De Bellis dell’ente di formazione professionale, riconosciuto dalla Regione, sistemandosi sul parapetto di una finestra al primo piano, per richiamare l’attenzione sul suo stato di indigenza, dato che non percepisce lo stipendio da 15 mesi. Dalla finestra dice: “Rivoglio i miei soldi”.

Nella stessa situazione si trovano altri 220 formatori professionali che da giorni manifestano, anche con l’occupazione della sede.

“L’Enaip ha accumulato 40 milioni di debiti – spiega il segretario regionale della Cisl scuola, Franco Craca – noi ne chiediamo la chiusura affinche’ i lavoratori possano essere sistemati in altri enti. Esistono gia’ dei protocolli d’intesa siglati in Regione, ma perche’ siano rispettati l’Enaip deve chiudere. Per paradosso, poi, la Provincia ha nella disponibilita’ di cassa soldi da stornare all’Enaip, ma non e’ possibile versare questo danaro perche’ l’ente di formazione non ha il Durc, il documento unico di regolarita’ contributiva”.

”Ho 51 anni e mi faccio ancora mantenere da mia madre. L’Enaip non ci paga da 15 mesi e siamo alla disperazione. Io voglio i miei stipendi. Ho lavorato per 15 mesi e li voglio. E’ da 20-22 anni che lavoro per l’Enaip”. Lo racconta Giuseppe Neviera.

Dopo essersi barricato nella segreteria degli uffici Enaip, in via De Bellis, a poche decine di metri dalla sede del consiglio regionale pugliese, Neviera chiede rapidi interventi per se’ e per i suoi 220 colleghi nella stessa situazione: ”Qui dicono che la colpa e’ della Regione. Ma e’ dell’uno e dell’altro, comunque io non mi muovo da qui. Ho lavorato e voglio i miei soldi. Sono operatore servizio tecnico all’interno dell’Enaip. Sto perdendo il posto di lavoro e con la crisi che c’e’ voglio vedere dove devo andare a lavorare”. ”L’unica cosa che posso fare – conclude – e’ andare a rubare. Qui sotto ci sono parecchie televisioni. Mi vedono al telefono. Chissa’ che pensano. Forse che sto facendo una chiacchierata per i fatti miei. Nessuno si e’ mai occupato di noi”.

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