Barletta, neonate scambiate nella culla

Per due giorni sono state allattate al seno della mamma sbagliata, accolte fra le braccia di genitori estranei, vestite con tutine che non erano state comprate per loro. È successo a Barletta dove due neonate partorite il 10 dicembre scorso a distanza di due ore l’una dall’altra sono state scambiate nel reparto di neonatologia dell’ospedale Dimiccoli.

È stata una delle puerpere ad accorgersi che il braccialetto identificativo della piccola che le avevano portato in stanza non corrispondeva al suo. Lo ha segnalato subito al personale sanitario, ma sono dovute passare 48 ore prima che si ponesse rimedio all’errore che è stato confermato anche da esami ematologici. La prima bambina è nata con parto cesareo alle 11.30, l’altra due ore dopo con parto naturale.

Quando nel pomeriggio alla prima puerpera è stata portata la neonata, la donna si è accorta che il numero identificativo del braccialetto non corrispondeva al suo. Lo ha riferito all’infermiera ma, a quanto si è appreso, la segnalazione non ha avuto seguito. La donna ha posto nuovamente la questione il giorno dopo, ottenendo solo la promessa che l’indomani sarebbe stato avvertito il dottore. Così dopo 48 ore dalla nascita delle bimbe, l’errore è stato riconosciuto. Le protagoniste della storia sono una donna di 29 anni e una di 35. È stata la prima ad accorgersi che il numero identificativo della bimba che stava allattando non corrispondeva al suo. Quando finalmente il medico ha riconosciuto l’errore, nel reparto si è diffusa una comprensibile agitazione tra i genitori e i parenti delle due bimbe.

È stata chiamata quindi la polizia che è intervenuta non solo per placare gli animi ma anche per rimettere a posto le cose. Sulle due bimbe sono stati eseguiti esami del sangue che hanno consentito di appurare con certezza lo scambio dando ragione alla puerpera e consentendo di affidare ciascuna delle neonate alla vera mamma. Se lo vorranno, i genitori potranno chiedere l’esame del Dna per eliminare qualsiasi dubbio residuo. Intanto, il primario del reparto insieme con la direzione sanitaria del presidio ospedaliero, ha disposto una verifica interna per capire come sia stato possibile lo scambio. Al momento i genitori non hanno sporto denuncia.

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