Bartolomeo Gagliano, caccia in autostrade con elicottero. Forse è in Francia

Bartolomeo Gagliano
Bartolomeo Gagliano

GENOVA – Per trovare Bartolomeo Gagliano gli investigatori stanno usando il “modello Calevo”. Ovvero un mix di intelligence, elicotteri per sorvegliare strade e autostrade, già utilizzato nel 2012 per liberare l’imprenditore di La Spezia sequestrato da una banda italo-albanese.

Intanto Repubblica, citando non meglio precisate “informazioni attendibili” spiega che Gagliano potrebbe aver già raggiunto la Francia.

L’ultima persona ad averlo visto, il panettiere che dietro la minaccia di un’arma l’ha portato a Genova, ha detto che si è comportato bene:

“Guardate che con me quello là è stato un signore, si è comportato bene’’, ha detto Maurizio Revelli, “La polizia – racconta il panettiere – mi ha mostrato diverse foto, ma io non l’ho proprio riconosciuto. L’ho saputo dopo che si trattava di Gagliano. Ma devo proprio dare atto che con me si è comportato bene e durante il viaggio la pistola se l’è sempre tenuta in tasca”.

Bartolomeo Gaglianoera stato valutato dalla equipé medica della casa circondariale “una persona decisamente adeguata nelle relazioni, aveva proprio cambiato il suo stile di vita”. Nell’ultimo anno, inoltre, non aveva dato segni di gravi problemi psichiatrici, che avrebbero comportato un uso di farmaci più ‘aggressivi’. Il serial killer era seguito da una psichiatra e una psicologa che lavorano all’interno del carcere.

“Era detenuto in una sezione ordinaria – spiega all’Ansa Gianfranco Nuvoli, responsabile del gruppo medico – e se avesse avuto dei problemi più gravi sarebbe stato ospitato in una sezione dedicata. Noi lo seguivamo da un anno, sporadicamente e su segnalazione del medico di sezione che ce lo inviava di tanto in tanto”. Un comportamento, dunque, che non lasciava presagire nulla di grave. “Sapevamo che aveva una importante storia criminale alle spalle – continua Nuvoli – ma con noi non ha dimostrato gravi problematiche psichiatriche. I suoi erano solo problemi lievi, qualche episodio di ansia e di comportamento. Sapevamo che era una persona con cui non era facile interagire, con una sua personalità di tipo criminologico, tendente a trasgredire, influenzata pesantemente dal lungo tempo passato in carcere. Nel corso della vita, però, si può modificare la personalità, anche attraverso un percorso con i medici”.

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