Bartolomeo Gagliano: tre omicidi e cinque evasioni. Permesso premio?

Bartolomeo Gagliano
Bartolomeo Gagliano

GENOVA – Tre omicidi, un tentato omicidio, almeno 5 evasioni, quelle documentate fino al 1994. E poi rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni ed estorsioni. E tre permessi premio, l’ultimo finito con una fuga. E’ la carriera criminale di Bartolomeo Gagliano, 55 anni, primo omicidio nel 1981 ai danni di una prostituta. Un serial killer “molto pericoloso”, per stessa ammissione delle forse dell’ordine. Eppure poteva godere di permessi premio: ne aveva avuti già due, per buona condotta. Gli rimaneva solo un anno da scontare, è fuggito proprio quando era atteso nel carcere di Marassi, Genova, dopo una giornata a Savona per assistere la madre.

Non è un criminale comune, Gagliano. Ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Il primo delitto risale al 1981 quando uccise a Savona, sfondandole il cranio con una pietra, Paolina Fedi, di 29 anni, prostituta. Venne condannato a otto anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino da dove evase nel 1989, assassinando poco dopo a colpi di pistola un transessuale uruguayano e un travestito e poi ferendo gravemente una prostituta. Azioni condotte assieme ad un complice, Francesco Sedda. La sua ‘firma’ sugli omicidi, ricordano gli inquirenti, era un colpo di pistola alla bocca. La sua carriera criminale è poi segnata da rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni ed estorsioni. Era stato giudicato totalmente infermo di mente. Nonostante tutto questo, Gagliano era al suo terzo permesso premio.

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