CITTA' DEL VATICANO, 18 LUG – Non tutti i batteri vengono per nuocere; se alcuni sono tristemente famosi per la loro capacità di provocare malattie, altri sono utili all'uomo. Se opportunamente ''ammaestrati'' possono perfino aiutarci a ripulire e salvare dal degrado gli affreschi antichi; è il caso – raccontato dall'Osservatore romano – dei batteri-spazzini realizzati dal microbiologo Giancarlo Ranalli (università del Molise) e impiegati per restaurare le pitture della chiesa dei Santos Juanes a Valencia e del Camposanto di Pisa. In entrambi i casi gli affreschi erano stati strappati, cioè staccati dai muri con l'ausilio di colle animali: nel caso della chiesa spagnola nel 1936 a seguito di un incendio, mentre nel Camposanto nel 1944 per salvarli dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. ''Per rimuoverli dai muri – spiega Claudio Giantomassi, che con il suo staff ha seguito sia il cantiere spagnolo che quello italiano – si usavano delle colle animali che nel corso del tempo sono diventate insolubili e impossibili da togliere con i metodi tradizionali. I batteri sono in grado di mangiare queste colle, lasciando intatta la parte dipinta. Allo stesso modo si possono selezionare altre sostanze; nel caso spagnolo, per esempio, il problema derivava più da nitrati e altri sali, resi anch'essi 'commestibili'''. I microrganismi scelti sono del genere Pseudomonas stutzeri, e prima di entrare in azione devono essere addestrati. Le colture vengono nutrite solo con acqua e con la sostanza che devono mangiare, in questo caso la colla animale, e vengono selezionati quelli che crescono più in fretta. Alcuni enzimi vengono usati per trattare dipinti policromi e su reperti cartacei, ma l'impiego di cellule microbiche vitali come agenti di biorestauro nel campo del risanamento di beni culturali non è mai stato applicato prima d'ora, sono state condotte solo sporadiche ricerche a livello di laboratorio. Il restauro fa parte di un progetto europeo, con partener di cinque paesi. Data l'incidenza delle condizioni climatiche, temperatura e umidità in primis, sull'attività dei microrganismi, si è scelto di compiere le applicazioni in due Paesi dai climi nettamente opposti: una sperimentazione verrà eseguita in Lettonia, a Riga, su edifici dell'Ottocento, l'altra sarà compiuta in Grecia su aree archeologiche, in particolare sul teatro di Epidauro.
Batteri "ammaestrati" per salvare gli affreschi di Pisa
di Elisa D'Alto |18 Luglio 2011 18:49
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