Battipaglia. Manda 6 sicari per uccidere la nuora, carabinieri sventano agguato

Giovanni Di Muro

Avrebbero intascato il compenso solo a lavoro finito ed avrebbero ricevuto una somma di denaro in relazione a quanto recuperato nel corso della spedizione punitiva. Questo l’accordo tra quattro uomini di Battipaglia (Salerno) con una donna di 62 anni del centro della piana del Sele, che pretendeva la restituzione di parte dei beni del figlio, ucciso nei pressi dello stadio Meazza di Milano in un agguato di stampo mafioso il 5 dicembre dello scorso anno, dalla moglie brasiliana, dalla quale la vittima aveva avuto un figlio.

Il commando partito in auto due giorni fa da Battipaglia sarebbe andato a colpo sicuro, grazie alle indicazioni di un cittadino marocchino, abitante nella zona del bergamasco, che teneva sotto stretto controllo la giovane brasiliana. Una volta giunti sul posto, dove la donna vive in una villa assieme al figlio, avuto dal pregiudicato battipagliese Giovanni Di Muro, poi ucciso nell’agguato a Milano il quintetto avrebbe dovuto minacciare e, in caso di mancata restituzione dei beni, ‘punire’ la giovane vedova.

L’intervento dei carabinieri del Ros, diretti dal colonnello Rubino Tomassetti e dai colleghi del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, diretti dal tenente colonnello Francesco Merone, ha evitato che il commando entrasse in azione. I militari, attraverso il pedinamento del gruppo e le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno potuto con estremo tempismo bloccare il gruppo criminale.

I sei arrestati, i cinque uomini più la madre dell’ucciso, dovranno rispondere dei reati di concorso in estorsione aggravata, minacce, violenza e detenzione di arma da sparo e munizioni. La pistola, una 357 magnum, che era stata portata dal quartetto partito in auto da Battipaglia, è stata trovata in possesso del cittadino marocchino. La mandante della spedizione punitiva pretendeva che la nuora le restituisse gran parte del patrimonio ereditato dal marito, tra cui degli appartamenti, una importante collezione di orologi di valore e la somma di 100 mila euro.

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