TARANTO – Il presunto miracolo del Beato Nunzio Sulprizio diventa oggetto di canonizzazione: il processo canonico è stato istruito dalla Diocesi di Taranto. La canonizzazione del Beato è attesa da migliaia di devoti sparsi in Italia e nel mondo. Il caso è all’esame del tribunale diocesano costituito dall’arcivescovo Filippo Santoro. Il processo si concluderà domani e gli atti saranno sigillati solennemente e inviati alla Congregazione dei santi per essere studiati da due periti medici indicati dal dicastero.
Il presunto miracolo riguarda un giovane di Taranto rimasto gravemente ferito in un incidente con la moto ed entrato prima in coma e poi in uno stato vegetativo. Una reliquia del Beato Nunzio Sulprizio, arrivata dalla parrocchia di San Domenico Soriano a Napoli su richiesta dei familiari del ragazzo che ne invocarono l’intercessione, fu posta dalla madre in sala di rianimazione per chiedere la grazia della guarigione. Il papà bagnò poi la fronte del ragazzo con l’acqua del Beato.
Nei giorni successivi i genitori furono chiamati d’urgenza dai sanitari ed avvertiti che il figlio, che portava sempre con sé l’immagine del Beato nel portafoglio, non aveva più bisogno della rianimazione. Inviato per le successive cure al Centro Risveglio ‘Sant’Anna’ di Crotone, nel giro di 4 mesi, il giovane uscì dallo stato vegetativo con un recupero rapido e stabile nel tempo, delle funzioni neurologiche e mentali senza riportare esiti invalidanti.