Beccato a copiare, studente della Bocconi non potrà sostenere esami per sei mesi

di redazione cronaca
Pubblicato il 8 Giugno 2024 - 14:55
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La Bocconi FOTO ANSA

Sorpreso, lo scorso gennaio, a copiare durante un’esame è stato sospeso dagli esami per sei mesi. E’ accaduto ad uno studente della facoltà di Economia dell’Università Bocconi di Milano: il professore lo ha visto mentre stava cercando informazioni sullo smartphone. Il giovane è stato immediatamente fatto alzare e mandato via dall’aula, prima di essere punito con sei mesi di sospensione della sessione d’esame.  Da marzo a settembre 2024, il giovane non potrà sostenere nessun test all’università a causa della violazione del “Codice di comportamento per gli studenti” approvato dall’ateneo l’8 novembre 2023.

Il ragazzo ha fatto ricorso al Tar della Lombardia contro il provvedimento emesso dalla Bocconi. Nel farlo ha provato a giustificarsi dicendo che stava controllando il telefono per avere informazioni sullo stato di salute di un familiare. La vicenda la racconta Il corriere della Sera: il giovane non è stato creduto. Per il Tar della Lombardia infatti, lo stop agli esami da marzo a settembre 2024 “non risulta abnorme non solo a fronte della condotta accertata (il possesso di un telefono cellulare contenente un testo visibile durante una prova di esame scritta), ma anche della infondatezza delle giustificazioni”. Ora lo studente può vedersi ridurre la sospensione dagli esami a soli tre mesi nel caso gli vengano concessi tre mesi di volontariato in una struttura religiosa dedicata alle persone bisognose.

Cosa prevede il “Codice di comportamento degli studenti” 

Il giovane si è macchiato di “disonestà accademica”, adottando un “comportamento finalizzato a conseguire per sé o procurare ad altri un indebito vantaggio nel corso di una prova di accertamento dell’apprendimento”. A stabilirlo è il “Codice di comportamento degli studenti” della Bocconi.

Il ragazzo ha infranto quanto previsto nel codice, dove è stabilito che bisogna “evitare l’uso di qualunque aiuto o congegno di qualsiasi tipo (cartaceo o elettronico) che non sia stato esplicitamente autorizzato dall’esaminatore della prova (manuali, appunti, note, libri o pubblicazioni, telefoni mobili, siti internet, social media, computer portatili o altri dispositivi elettronici)”. Ora il giovane spera che gli vengano concessi i tre mesi di volontariato.