![Becco di Rame, oca spiega disabilità: da storia a fiaba e mascotte Paralimpiadi](https://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2014/04/becco-di-rame-ansa-300x173.jpg)
ROMA – Una favola per spiegare ai bimbi la disabilità, ma che arriva da una storia vera. La storia di Ottorino, poi “Becco di Rame”, un’oca maschio che perde il becco e a cui un veterinario, Alberto Briganti, impianta una protesi di metallo. Un’oca con un handicap, che diventa però la sua forza e lo trasforma nell’eroe del pollaio e in un papà orgoglioso che ai suoi piccoli racconta la diversità e spiega che anche le prove difficili possono essere affrontate e superate.
Una storia vera che diventa fiaba e che sarà presentata nelle scuole e negli ospedali italiani per parlare di disabilità. E proprio per la straordinaria storia, Becco di Rame è stato proposto come mascotte delle Paralimpiadi del 2016 a Rio.
Serena Coppetti su Il Giornale scrive:
“Quando è nato Becco di rame si chiamava «Ottorino». È un’oca Tolosa (maschio) che vive nella fattoria di Alfredo e Gisella, sulle colline toscane. È una di quelle oche solitamente destinate a finire su qualche tavola imbandita. Ma non Ottorino, che per i suoi padroni diventa un animale di compagnia. Come un cane o un gatto. Vive nel pollaio. Starnazza. Cresce, fino a diventare un animalone che a un anno pesa 8 chili e se la spassa con le altre anatre della fattoria. Ma una notte di febbraio l’incidente: una volpe piomba nel pollaio. Ottorino, oca coraggiosa, difende i suoi amici. Nessuno sarà sbranato dalla volpe, ma lui nella battaglia ci rimette il becco”.
I padroni decidono allora di portarlo da un veterinario, Alberto Briganti:
“Di lui raccontano storie che hanno dello straordinario. Nella sua Clinica di Figline Valdarno, ha salvato sei lupi dell’Appennino, un gatto che si era addormentato nellamlavatrice ed aveva fatto un lavaggio a 90 gradi. Ha cavato un dente a un elefante del circo, aiutato un bisonte a partorire… Ha 58 anni, è uno di quelli che lavorano con passione. Dopo 10 anni passati in una multinazionale tedesca, ha comprato a costo di grossi sacrifici e cinque mutui, un vecchio convento di 1700 metri quadri a Figline Valdarno. È qui che lavora ormai da venti anni”.
Poi arriva l’incontro con Ottorino, l’idea della protesi di rame e l’operazione:
“Becco di Rame si sveglia e appena apre gli occhi con la sua nuova protesi cerca di bucare la scatola in cui era stata adagiata. «Ha mostrato subito di avere acccettato il suo nuovo becco artificiale », racconta il medico. La sera stessa ha ricominciato a mangiare, senza dimostrare alcun fastidio. Dopo quattro mesi Gisella e Arturo raccontano che l’oca rincorre a becco aperto le auto che passano e l’impressione che sia diventato addirittura più forte e più sicuro di sé.A tal punto che strizza l’occhio ad un’altra oca e ben presto diventa papà di tanti piccoli anatroccoli che non si stancano mai di ascoltare la sua storia”.