Becco di Rame, oca spiega disabilità: da storia a fiaba e mascotte Paralimpiadi

Becco di Rame, oca spiega disabilità: da storia a fiaba e mascotte Paralimpiadi
Becco di Rame – Ottorino ed Esmeralda (Foto Ansa)

ROMA – Una favola per spiegare ai bimbi la disabilità, ma che arriva da una storia vera. La storia di Ottorino, poi “Becco di Rame”, un’oca maschio che perde il becco e a cui un veterinario, Alberto Briganti, impianta una protesi di metallo. Un’oca con un handicap, che diventa però la sua forza e lo trasforma nell’eroe del pollaio e in un papà orgoglioso che ai suoi piccoli racconta la diversità e spiega che anche le prove difficili possono essere affrontate e superate.

Una storia vera che diventa fiaba e che sarà presentata nelle scuole e negli ospedali italiani per parlare di disabilità. E proprio per la straordinaria storia, Becco di Rame è stato proposto come mascotte delle Paralimpiadi del 2016 a Rio.

Serena Coppetti su Il Giornale scrive:

Quando è nato Becco di rame si chiamava «Ottorino». È un’oca Tolosa (maschio) che vi­ve nella fattoria di Alfredo e Gi­sella, sulle colline toscane. È una di quelle oche solitamente destinate a finire su qualche ta­vola imbandita. Ma non Ottori­no, che per i suoi padroni diven­ta un animale di compagnia. Co­me un cane o un gatto. Vive nel pollaio. Starnazza. Cresce, fino a diventare un animalone che a un anno pesa 8 chili e se la spas­sa con le altre anatre della fatto­ria. Ma una notte di febbraio l’in­cidente: una volpe piomba nel pollaio. Ottorino, oca coraggio­sa, difende i suoi amici. Nessu­no sarà sbranato dalla volpe, ma lui nella battaglia ci rimette il becco”.

I padroni decidono allora di portarlo da un veterinario, Alberto Briganti:

“Di lui raccontano storie che hanno dello straordinario. Nella sua Clinica di Figline Valdar­no, ha salvato sei lu­pi dell’Appennino, un gatto che si era ad­dormentato nellamlava­trice ed aveva fatto un lavaggio a 90 gra­di. Ha cavato un dente a un ele­fante del circo, aiutato un bison­te a partorire… Ha 58 anni, è uno di quelli che lavorano con pas­sione. Dopo 10 anni passati in una multinazionale tedesca, ha com­prato a costo di grossi sacrifici e cinque mutui, un vecchio convento di 1700 metri quadri a Figline Val­darno. È qui che lavora ormai da venti anni”.

Poi arriva l’incontro con Ottorino, l’idea della protesi di rame e l’operazione:

Becco di Rame si sveglia e appena apre gli occhi con la sua nuova protesi cerca di bucare la scatola in cui era stata adagiata. «Ha mostrato subito di avere acccettato il suo nuovo becco ar­tificiale », racconta il medico. La sera stessa ha ricominciato a mangiare, senza dimostrare al­cun fastidio. Dopo quattro me­si Gisella e Arturo raccontano che l’oca rincorre a becco aperto le auto che passano e l’impressione che sia diven­tato addirittura più forte e più sicuro di sé.A tal pun­to che strizza l’occhio ad un’altra oca e ben pre­sto diventa papà di tan­ti piccoli anatroccoli che non si stancano mai di ascoltare la sua storia”.

 

 

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