Bellano (Lecco), la rivolta dei mariti contro il maresciallo dei carabinieri: "Lascia stare le nostre mogli" Bellano (Lecco), la rivolta dei mariti contro il maresciallo dei carabinieri: "Lascia stare le nostre mogli"

Bellano, la rivolta dei mariti contro il maresciallo dei carabinieri: “Lascia stare le nostre mogli”

La rivolta dei mariti di Bellano contro il maresciallo della stazione dei carabinieri. Il carabiniere che molti in paese reputano dongiovanni incallito. Tanto da insidiare le donne della località in provincia di Lecco.

Naturalmente gli abitanti della comunità locale non avranno dubbi nell’interpretare la scritta apparsa sul muro: “Giù le mani dalle mogli degli altri. Codardo togliti cintura e pistola e difenditi dai mariti con il tuo pistolino”. E chi doveva capire, dovrebbe aver capito… O forse no.

Già, perché lui, il diretto interessato, si difende e nega tutto. Dice che si tratta solo di una mossa per tentare di allontanarlo. Già, ma per quale motivo? Lui stesso ammette di non aver mai avuto screzi con nessuno. Anche qui, solo chi vive la realtà locale può conoscere la risposta esatta.

Bellano: la scritta dei mariti contro il maresciallo dei carabinieri

Tutto il paese è rimasto sconvolto quando ha visto la scritta apparsa sul muro, fuori dalla casa del carabiniere. Il Corriere della Sera riporta la reazione di alcuni residenti: “Quando ho visto la scritta fuori dal mio portone non ci potevo credere. Ho chiamato il macellaio e insieme abbiamo provato a decifrarla. Poi quando abbiamo capito, il cognome del militare è scritto a chiare lettere, abbiamo telefonato in caserma. Spiace per il comandante della stazione, prima della pandemia andavamo spesso in bicicletta insieme e non ho mai visto le ragazze saltargli al collo”.

La reazione del carabiniere

Lui, il diretto interessato, nega ogni accusa. Anche se, dice chi lo conosce, la serenità della sua famiglia è ormai compromessa. Mentre lui si atteggia a Bocca di Rosa (quella della canzone di De Andrè): mi vogliono cacciare dal paese. La fine di questa storia è ancora tutta da scrivere… (Fonte Corriere della Sera)

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