Bergamasco trovato morto,10 giorni ricerche non bastano a salvarlo

Torino – Si sono concluse nel modo più tragico le ricerche di Daniel Busetti, il 20enne di Martinengo, in provincia di Bergamo, che era scappato la sera di sabato 19 febbraio in stato di shock dopo aver provocato un incidente con quattro feriti. Il ragazzo lunedì scorso era arrivato a Baldissero Canavese e, dopo essere stato medicato all'ospedale d'Ivrea, era stato visto vicino alla sede della comunità Damanhur. Poi era nuovamente fuggito nei boschi del canavese. Martedì sera i vigili del fuoco avevano trovato la camicia, il giubbotto e le scarpe del 20enne nella zona del torrente Chiusella ma abbastanza distanti dal fiume da far ritenere che il giovane non si fosse suicidato buttandosi in acqua. Se avesse voluto farlo, pensavano gli inquirenti, avrebbe probabilmente evitato di percorrere scalzo decine e decine di metri su un terreno impervio, ma avrebbe lasciato le calzature sulla sponda del fiume. Quindi sono proseguite le ricerche nei boschi. Per convincere Daniel a ritornare a casa, sono arrivati a Baldissero anche il padre e il fratello minore che hanno tappezzato i comuni vicini di volantini con la scritta: "Ciao Daniel sono papà non è successo nulla, le persone (coinvolte nell'incidente, ndr) stanno bene. Torna". Parole urlate anche con i megafoni nella speranza che il 20enne si tranquillizzasse, ma che non sono servite ad evitare il peggio. Il corpo di Daniel è stato ritrovato questo pomeriggio da un pescatore. Era in posizione fetale, rannicchiato in una piccola grotta sulla sponda del torrente Chiusella, senza scarpe nè calze, in jeans e maglietta. Non ci sono segni segni di violenza o lividi evidenti che possano far ipotizzare una caduta dalla scarpata. Quindi potrebbe essere morto assiderato, convinto di aver ucciso qualcuno e quindi di dover scappare dalla vita.

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