La notte delle 4 telefonate: i 20 minuti in cui Berlusconi salvò Ruby

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (Lapresse)

MILANO – Quattro telefonate, non a distanza di tempo l’una dall’altra, ma ravvicinate, con un ritmo quasi martellante. Piero Colaprico su Repubblica fa una sorta di operazione “amarcord”, per non dimenticare, e riporta le quattro chiamate di Silvio Berlusconi alla Questure di Milano per chiedere la liberazione di Ruby.

Ne sono successe di cose quella sera, quel 27 maggio 2010. Alle 23.43, per prima cosa, Berlusconi chiama la persona cui ha delegato l’accudimento di varie escort, Nicole Minetti. Ci mette 136 secondi di telefonata per spedirla in via Fatebenefratelli. Poi, alle ore 23 e 49 minuti esatte, solo sei minuti dopo, il vice del questore riceve la prima chiamata dell’allora Presidente del Consiglio.

Appena il vice questore chiude, Berlusconi cambia di nuovo telefono e “sempre dal territorio francese” richiama alle 23.57, la brasiliana Michelle Conceicao. Con lei s’intrattiene in una conversazione per 275 secondi. Sei minuti dopo mezzanotte, una nuova chiamata per il vice questore. Dura 77 secondi. A mezzanotte e otto minuti, come risulta dagli atti, “il vice questore riceve un’altra la chiamata del presidente del consiglio Silvio Berlusconi”. La quarta, lunga 121 secondi.

Ricapitolando: in meno di venti minuti Berlusconi telefona quattro volte al vice del questore. Ma alla fine tanta insistenza paga: Ruby che, per ordine della magistratura sarebbe dovuta entrare in una comunità, grazie a Berlusconi non ci va. Sono esattamente le ore 00.12 quando il vice questore contatta l’utenza numero 329…, è un’utenza sin qui mai letta, ma è ugualmente “intestata alla Presidenza del Consiglio dei ministri-Segr. generale, via della Mercede, Roma”. Gli bastano 47 secondi: è il suo “sì” a Berlusconi. Il circolo vizioso di telefonate Roma-Milano-Parigi si chiude alle 2.11, quando la Minetti chiama Berlusconi: “Ruby è libera”.