Ricatto a Berlusconi, Tarantini ad Arcore: “Tolsi la batteria per non essere individuato”

NAPOLI, 8 SET – Quando si recò a Arcore per incontrare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Gianpaolo Tarantini tolse la batteria dal cellulare per evitare di essere individuato. A raccontarlo è lo stesso imprenditore pugliese nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto il 3 settembre scorso nel carcere di Poggioreale nell’ambito dell’inchiesta sul presunto ricatto al premier.

A suggerirgli questa cautela fu Valter Lavitola, che partecipò all’incontro insieme all’imprenditore e alla moglie di Tarantini, Angela Devenuto.

”E’ una domenica di marzo e credo che dalle intercettazioni telefoniche si possa vedere – dichiara Tarantini nell’interrogatorio fonoregistrato – atterriamo a Orio al Serio alle nove, la mattina alle nove, stacchiamo la batteria, lui (Lavitola, ndr) arriva con un altro aereo da Roma…a Milano Linate, arriviamo e stacchiamo la batteria a Bergamo noi, lui non so se stacca la batteria, arriviamo a Arcore e dopo una mezzoretta, le dieci e mezzo-undici ci riceve il presidente del Consiglio. Io non vedevo il presidente da due anni, ero straimbarazzato, credo mi sia anche commosso in quell’occasione…”.

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