Bibbiano, il sindaco Andrea Carletti passa dai domiciliari all'obbligo di dimora Bibbiano, il sindaco Andrea Carletti passa dai domiciliari all'obbligo di dimora

Bibbiano, il sindaco Andrea Carletti passa dai domiciliari all’obbligo di dimora

Bibbiano, il sindaco Andrea Carletti passa dai domiciliari all'obbligo di dimora
Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti – Foto Ansa

BOLOGNA – Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti passa dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora nel Comune di residenza, Albinea. Lo ha stabilito il tribunale della Libertà di Bologna in merito al ricorso presentato dalla difesa del primo cittadino, che è attualmente sospeso dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta sugli affidi illeciti di Reggio Emilia, nella quale è accusato di abuso di ufficio e falso.

Dall’interrogatorio di Andrea Carletti emerge “la volontà di proseguire la sua carica di sindaco di Bibbiano con un metodo di azione volto alla mera realizzazione di fini politici, indifferente alle regole e alla normativa sottostante”, si legge in un passaggio dell’ordinanza. Per il collegio di giudici (Criscuolo, Oggiani, Margiocco) “sussiste tuttora il pericolo di reiterazione di reati dello stesso tipo”.

La misura dell’obbligo di dimora per Carletti è stata disposta nel Comune di Albinea ed è idonea a assicurare l’impossibilità di reiterare i reati e di interferire con la vita pubblica e amministrativa del Comune. La permanenza nel Comune di Albinea “rappresenta una misura minore degli arresti domiciliari che tuttavia assicura la medesima finalità, cioè l’impossibilità di svolgere attività pubblica e soprattutto di mantenere legami e influire su amministratori e dipendenti di enti territoriali a lui vicini”.

L’isolamento a cui l’obbligo di dimora lo costringe, aggiungono, “appare misura adeguata e sufficiente a recidere per il momento e pubblico in cui si collocava”. Nell’ordinanza si segnala come non sussistano comportamenti concreti volti all’inquinamento probatorio. Tuttavia la sospensione dalla carica di sindaco, per i giudici, non ha determinato “una cesura dei suoi rapporti con l’ambiente di appartenenza”, visti i soli tre mesi ai domiciliari, essendo rapporti di amicizia e colleganza politica radicati nel tempo.

Questo comporta “una possibile influenza di Andrea Carletti su persone a lui vicine nell’ambito politico-amministrativo, con possibili ripercussioni negative sulle indagini”. 

Fonte: Ansa

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