Biglietti mezzi trasporto Biglietti mezzi trasporto

Biglietti dei mezzi di trasporto in aumento, in 5 Regioni già più cari

L’inflazione colpisce anche i mezzi di trasporto locale e il prezzo dei biglietti aumenta. I ricari sono già entrati in vigore in alcune città, in altre “congelati” nella speranza di future decisioni politiche che possano scongiurare l’incremento a carico dell’utenza.

Tariffe più alte, il trasporto pubblico costa di più

A Torino il prezzo del biglietto integrato metropolitano (Bim A per 100 minuti), dal 1 luglio è salito a 3 euro e 50 centesimi, contro i precedenti 2,7 euro. Invariato, invece, il prezzo della corsa semplice per muoversi in città (il City) a 1,70 euro, e il giornaliero a 3 euro. A Napoli dove dal 2017 non venivano ritoccate le tariffe dei trasporti locali, dal 1 agosto la corsa semplice urbana Anm è passata da 1,1 a 1,2 euro. Il Comune di Milano, invece, per ora conferma il congelamento del prezzo del biglietto Atm per i mesi di settembre e ottobre, mentre cerca una soluzione per evitare di dover applicare rincari nei mesi successivi.

Per ora, in base a una ricerca del Sole 24 Ore, ad aver deliberato gli adeguamenti delle tariffe sono cinque Regioni: Marche, Piemonte, Lombardia, Campania e Puglia. “Non stupisce – afferma Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva – che oggi vengano decisi gli aumenti: veniamo da quasi tre anni di Covid con perdite importanti per il settore dei trasporti e con risorse ormai ridotte nelle mani degli enti locali. L’inflazione ha reso inevitabili i ritocchi”.

Le decisioni del territorio

La Regione Marche, con la delibera dell’8 agosto scorso, ha modulato un aumento del biglietto fino al 15% in base alla fascia chilometrica. In Lombardia invece, hanno già risposto in tanti, prima di tutto Trenord applicando l’adeguamento del 3,82% previsto per i titoli ferroviari. Da Cremona a Milano il biglietto giornaliero aumenta di 30 centesimi. Anche Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo hanno già approvato aumenti. 

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