Rimini. Bimba cinese maltrattata: “Vorrei dei genitori nuovi”

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 21:01 OLTRE 6 MESI FA

Oggi al tribunale di Rimini è stata ascoltata, in udienza protetta, la bimba cinese di 7 anni che nel dicembre scorso fu ritrovata da un elettricista nello scantinato di un condominio di Rimini dove i genitori sono accusati di averla segregata. La bambina ha raccontato i maltrattamenti.

Ci sono volute ore ma, alla fine, la bimba ha chiesto a tutti di girarsi e ha disegnato quello che voleva dire. Sul foglio bianco, che ha chiesto al giudice, Silvia Corinaldesi, ha scritto di essere stata messa a sedere sulla stufa accesa. Accanto, ha disegnato la stufa sulla quale i genitori avevano detto fosse caduta accidentalmente.

Nella prima udienza, il 24 marzo scorso, il perito del tribunale aveva ricondotto i segni trovati sul corpo della piccola, all’altezza delle natiche, a bruciature o segni inflitti da colpi violenti, con un bastone o una frusta.

La bimba poi, ha anche parlato. Accanto l’assistente sociale che l’ha in custodia alla quale si è molto legata, ha detto che i genitori le facevano lavare i panni e la lasciavano da sola in casa con la sorellina più piccola. Ma l’episodio della stufa, ha detto, è successo una volta sola.

Quando il giudice le ha chiesto cosa volesse lei ha risposto: «Vorrei un babbo e una mamma nuovi. Li vorrei buoni». La piccola non poteva vederli, ma i genitori ascoltavano, dietro un vetro.

Il 19 maggio saranno ascoltati l’assistente sociale che per prima ha raccolto le confessioni della piccola e i vicini di casa.