Bimba costretta a mettere mani nel water dalla bidella

Bimba costretta a mettere mani nel water dalla bidella
Bimba costretta a mettere mani nel water dalla bidella

TORINO – Una bambina di 9 anni è stata costretta a raccogliere un bicchiere di plastica nel water di un bagno della scuola elementare che frequenta. Qualcuno lo aveva gettato nel gabinetto alla turca e la bidella e la maestra della scuola elementare di Piossasco, in provincia di Torino, hanno estratto a sorte un “capro espiatorio” che risolvesse il problema. La bimba però è rimasta sconvolta e ha raccontato l’accaduto alla madre, che ha aggredito la bidella e ha presentato una denuncia.

Massimo Massenzio su La Stampa scrive che la bambina è uscita in lacrime da scuola lo scorso 9 marzo dopo essere stata sorteggiata, costretta a mettere dei guanti e portata in bagno dove la bidella le ha fatto raccogliere il bicchiere che qualcun’altro aveva gettato nel water:

“Una storia incredibile che ha risvolti ancora più assurdi. Stando alle prime ricostruzioni pare che i «dispetti» dei bambini nei confronti delle bidelle andassero avanti da tempo. In diverse occasioni i bagni sono stati otturati da oggetti di vario tipo e la punizione era stata annunciata con largo anticipo: «Qualche giorno fa ci hanno detto che se avessero trovato ancora qualcosa nella turca l’avrebbero fatta raccogliere a uno a caso».

Quello che è successo lo scorso 9 marzo lo accerteranno anche i carabinieri. Quando Giorgia ha realizzato che non si trattava di uno scherzo, infatti, ha perso il controllo e si è scagliata contro la bidella, spintonandola. L’operatrice si è presentata in caserma e l’ha denunciata per lesioni e minacce, ma nel frattempo la mamma di Chiara aveva già controdenunciato la bidella e l’insegnante. «Se mi avessero avvertito sarei stata la prima a sgridare tutti i bambini e poi sarei andata a raccogliere quel bicchiere.– si dispera Giorgia –. Faccio anche io le pulizie e so che cosa vuol dire. Ma qui stiamo parlando di alunni di quarta elementare». Sotto accusa è finita anche la maestra: «È una bravissima docente, non riesco davvero a capire perché abbia fatto una cosa del genere. Ma non deve capitare mai più».

Rosa Anna Landi, dirigente scolastico, ha avviato un’indagine interna: «Stiamo facendo le nostre verifiche. Se le cose che mi sono state raccontate venissero accertate sarebbero senz’altro gravi, inspiegabili e incompatibili con un percorso educativo. Una sconfitta per l’istituzione scolastica, che dispiacerebbe ancora di più in un contesto come quello di Piossasco, dove invece si lavora molto bene e si ottengono ottimi risultati»”.

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