Bimbo Cittadella, dopo due settimane la prima telefonata con la mamma

Protesta davanti la scuola di Cittadella (foto LaPresse)

PADOVA – Ha dovuto aspettare due settimane, senza poterla vedere né sentire. Giovedì 25 ottobre, alla fine, il bimbo di Cittadella conteso tra i genitori e salito suo malgrado agli onori della cronaca per il video in cui veniva trascinato via dalla sua scuola ha potuto parlare  per la prima volta al telefono con la madre.

Lo ha confermato il garante per l’Infanzia, Vincenzo Spadafora, intervenendo al programma televisivo di Rai1  ‘La Vita in diretta’ di Rai1. Alla mamma – ha spiegato – è stata anche proposta la data del primo incontro che potrà avere con il figlio nella casa-famiglia di Padova, all’inizio della prossima settimana.

La telefonata tra madre e figlio, ha spiegato Spadafora, è avvenuta alla presenza di una psicoterapeuta e di un mediatore della comunità protetta.    Il garante ha reso noto inoltre che sempre giovedì stato anche il primo incontro tra i due genitori del minore, che non si erano più visti da quando era avvenuto il prelievo del ragazzino da scuola, deciso dalla Corte d’appello, sezione minori, del Tribunale di Venezia.

”E’ stato un incontro molto difficile – ha spiegato Spadafora -. La cosa più importante è che la madre accetti le regole e il percorso stabilito nell’interesse dei genitori ma soprattutto del bambino”. ”Lei ha detto ‘vorrei vedere mio figlio domattina’ – ha aggiunto Spadafora, che a sua volta ha partecipato all’incontro tra i due genitori – ma c’è un percorso da rispettare. Ora dipende da lei. La situazione potrebbe risolversi positivamente se la mamma accetta il percorso che i professionisti hanno stabilito in modo costruttivo”.

Il bambino, ha aggiunto il Garante, dopo le prime diffidenze ”ha instaurato un rapporto con il padre molto positivo”. A causa dell’eccesso mediatico – ha concluso Spadafora – il bambino resta ancora nella comunità, ”una casa famiglia molto seria dove per gli aspetti legati alla scuola, l’insegnamento al minore è garantito da un insegnante di italiano e da uno di matematica”.

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