Bimbo morto a Napoli dopo caduta dal balcone, fermato il domestico: “L’ho preso in braccio ma non l’ho gettato giù”

La polizia ha fermato un uomo di 38 anni, un collaboratore domestico, indiziato dell’omicidio del bimbo di 3 anni in via Foria, a Napoli. Il provvedimento è sottoposto al giudizio di convalida del giudice. Il piccolo è morto precipitando dal balcone facendo un volo di oltre dieci metri: inizialmente di era ipotizzato che si fosse trattato di un tragico incidente. 

Il 38enne ha ammesso di essere sul quel balcone e di aver preso in braccio il piccolo Samuele Gargiulo, ma ha negato di averlo volutamente scaraventato di sotto. L’uomo agli inquirenti ha detto di soffrire di disturbi psichici e ha fornito una sua versione dei fatti che escluderebbe il motivo doloso puntando invece sull’incidente. Ma non ha saputo spiegare con esattezza come il bambino sia caduto dal balcone.

Aggiornamento articolo ore 16:54. 

Bimbo morto a Napoli, fermato è collaboratore domestico

L’uomo fermato è un collaboratore domestico, molto conosciuto nella zona dove abita. Da quanto ricostruito aveva accesso alle abitazioni di diverse famiglie del quartiere che si fidavano di lui. Viene descritto come persona molto chiusa di carattere. Al momento della tragedia la mamma del piccolo, Samuele Gargiulo, si era allontanata dalla stanza dove era il figlio e, secondo la ricostruzione investigativa, l’uomo fermato oggi.

Bimbo di 3 anni muore dopo caduta dal balcone a Napoli

Il bimbo di tre anni era sul balcone della sua abitazione di un antico edificio che affaccia su via Foria, a Napoli. Molto probabilmente, secondo le prime ipotesi, si era arrampicato sulla ringhiera dell’appartamento al terzo piano dove viveva con i genitori, si è sporto ed è precipitato al suolo. Per lui, dopo un volo di quindicina di metri, non c’è stato nulla da fare. Trasferito al vicino ospedale “Vecchio Pellegrini”, i medici, infatti, non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso.

Prima ipotesi era incidente

Il fatto è accaduto poco prima delle 13 di venerdì 17 settembre. Il piccolo, secondo le prime ricostruzioni, era in casa con la mamma, incinta all’ottavo mese. L’esatta dinamica dell’incidente è ancora in fase di ricostruzione da parte degli investigatori che nel pomeriggio di ieri hanno sentito i genitori del piccolo, nato nel 2017 e primo figlio della coppia. Sull’ampia balconata non c’erano sedie o altri appigli.

I soccorsi, allertati da alcuni esercenti, sono stati immediati ma le condizioni del bimbo sono apparse subito disperate. Sul posto sono giunti gli uomini della polizia ed una ambulanza che, scortata dagli agenti motociclisti, si è diretta a tutta velocità verso il Vecchio Pellegrini, dove poi si sono recati anche diversi familiari. Per ore i poliziotti della scientifica, dopo aver transennato l’intera zona, hanno eseguito i rilievi del caso.

 

 

 

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