REGGIO EMILIA – Non è un caso isolato la morte del bimbo ghanese di 5 mesi dovuta ad una circoncisione fatta in casa. Prima della tragedia del neonato morto i giorni scorsi all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, c’è stato infatti un altro caso simile, sempre nel reggiano.
A novembre scorso un bambino di sei mesi di famiglia ghanese ha perso la vita per dissanguamento dopo essere stato sottoposto a circoncisione rituale a casa. Ad operarlo sarebbe stato un uomo “accreditato”, una sorta di santone, per questo tipo di intervento tradizionale nella comunità africana della regione. Dopo le complicanze insorte, il piccolo fu portato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove poco dopo ne fu constatato il decesso.
Per questo caso le indagini sono ancora in corso. L’uomo che avrebbe praticato la circoncisione è indagato per omicidio colposo e da allora è irreperibile.
La Polizia sta collaborando coi colleghi di Bologna, Parma e Modena per acquisire prove e scovare altri casi in cui il santone avrebbe effettuato l’operazione. Anche la madre e il padre del bimbo, una famiglia ben inserita in città e che ha altre figlie femmine, sono stati iscritti nel registro degli indagati del pm con l’accusa di omicidio colposo in concorso. A difenderli è l’avvocato Giuseppe Caldarola che sottolinea come “tante persone straniere non siano a conoscenza del fatto che questa pratica può avvenire anche in day hospital, in tutta sicurezza e a prezzi inferiori rispetto a santoni che non hanno alcuna qualifica medica”. (Fonte Ansa).