ROMA – Tre denunciatii per la morte del bambino di 4 anni precipitato giovedì pomeriggio nel vano ascensore della stazione Furio Camillo della metro A di Roma. Si tratta di un addetto Atac e di due vigilantes denunciati per concorso in omicidio colposo. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri. Il piccolo Marco era con la madre, Francesca Giudice 43 anni, quando è salito in ascensore per scendere sulla banchina.
L’elevatore però si è bloccato, scene di panico e malori tra i passeggeri. Un addetto alla sicurezza ha provato a mettere in atto una procedura di emergenza, cercando di allineare l’ascensore bloccato a un altro per far trasbordare i passeggeri. Le porte si sono aperte all’improvviso e tra i due elevatori c’era uno spazio al centro di oltre un metro, una sorta di intercapedine che è stata fatale per il ragazzino.
E’ stato un attimo. Il bimbo, forse in preda alla paura, si è divincolato ed è precipitato per 20 metri. E’ piombato nella tromba dell’elevatore, ma quando sono arrivati i vigili del fuoco per il piccolo non c’era ormai più niente da fare. Disperata la madre, tra le urla di dolore e le lacrime: “Me lo sono visto scivolare e morire mentre gridava e cadeva nel vuoto” ha detto, raggiunta dal marito, Giovanni Grandefronte, libraio a Roma, in quella metro dove la loro vita è stata distrutta.