Biotestamento, a Bologna il primo registro: “E’ un esempio nazionale”

BOLOGNA – E' attivo da oggi a Bologna il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). La sua istituzione arriva al termine di un confronto molto intenso iniziato piu' di due anni fa. L'amministrazione ha scelto di stipulare una convenzione con il Consiglio Notarile per la ricezione e la comunicazione al registro comunale dei testamenti biologici, a una tariffa massima di 100 euro.

''E' la via giuridicamente piu' sicura'', ha spiegato il coordinatore di giunta Matteo Lepore, aggiungendo ''di aver scelto questa strada perche' siamo un comune molto grande e cosi' facendo apriamo un precedente importante anche a livello nazionale''.

Sono 60 i notai del Consiglio di Bologna che offriranno questa possibilita' (la lista e' sul sito del Comune). I cittadini (solo i residenti potranno farlo) che si rivolgeranno a loro per depositare il proprio biotestamento, sottoscriveranno un'autentica della firma e un atto di notorieta' nel quale dichiarano di aver compilato la Dat, fornendo i dati del notaio depositario e di un fiduciario, nel caso sia diverso dal notaio stesso. E sara' sempre quest'ultimo a trasmettere al registro comunale l'esistenza delle dichiarazioni ricevute, attraverso la comunicazione dell'atto di notorieta'. Ad ogni dichiarazione gli uffici comunali attribuiranno un numero progressivo e la annoteranno nel registro, insieme al luogo di deposito della Dat. Lepore ha sottolineato che il Comune ha scelto di non conservare le dichiarazioni ''perche' la gestione del servizio avrebbe avuto problemi di complessita' e di costi''. Inoltre sarebbe stata a rischio di ricorsi alla Corte dei Conti, in quanto le spese sostenute non rientrano in nessuno dei compiti assegnati per legge alle amministrazioni. Dunque, spazio a questa formula: ''Questa novita' e' anche politica – ha proseguito Lepore – Siamo il primo comune cosi' grande che ha preso questa strada aprendo un precedente importante a livello nazionale''. .

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