ROMA – Blitz Pdl-Lega al Senato: il vecchio asse si ricompone a favore della ripresa dell’esame del ddl sul testamento biologico. La Commissione Sanità, in seduta plenaria, ha espresso voto favorevole (14 a favore e 10 contrari) alla ripresa dei lavori. L’iter verrà definito dall’ufficio di presidenza martedì prossimo. Una mossa elettorale per il senatore del Pd Ignazio Marino che, a conclusione della seduta, scrive su Twitter: “Evidentemente la fine della vita per loro è un tema da campagna elettorale”.
Per il relatore del provvedimento, Raffaele Calabrò, il ddl è ”necessario per regolamentare una materia così delicata e complessa come il fine di vita e che sancisce il principio dell’autodeterminazione del paziente, il quale potrà scegliere di rifiutare o accettare le terapie mediche, ma allo stesso tempo tutela la dignità delle persone anche di quelle che si trovano in condizione di gravissima disabilità”. ”Una legge resa indispensabile anche dal proliferare dei registri sul testamento biologico – conclude Calabrò – privi di qualunque valore giuridico, utili soltanto a confondere le idee ai cittadini”.
Risponde l’ex sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, secondo la quale “la Commissione ha fatto bene. Nel drammatico momento della morte di Eluana Englaro il Senato votò la mozione del Pd (primo firmatario Zanda) che impegnava i parlamentari a realizzare una legge sul fine vita: ma il Pd non vuole tenere fede a questo impegno e ogni scusa è buona per rinviare la legge fino ad affossarla”.
Il ddl, in terza lettura ora a palazzo Madama, per lunghissimo tempo ha diviso i ‘vecchi’ schieramenti in Parlamento, e anche i partiti al loro interno. Un voto, quello sul fine vita, che inevitabilmente porterà le forze politiche che oggi sostengono Monti a smontare l’attuale strana maggioranza, ma che, assicura l’ex sottosegretario Eugenia Roccella, non provocherà nessun contraccolpo per l’esecutivo.
Il provvedimento era stato approvato in prima lettura al Senato nel marzo 2009 e votato dalla Camera a luglio dello scorso anno. Il testo però, era stato modificato dai deputati e da allora attende che a Palazzo Madama la commissione vagli queste modifiche per rimandare il testo in Aula per il voto finale.
“La legge sulle Dat è di iniziativa parlamentare, non del Governo, e dunque non è in discussione la maggioranza che sostiene Monti. Sarebbe assurdo – aggiunge Roccella – buttare a mare un lungo e ricco lavoro parlamentare a un passo dalla conclusione, considerando anche l’altissima condivisione sul testo dimostrata da una maggioranza che includeva Udc, Pdl e Lega e anche, nei voti segreti, alcuni esponenti del Pd”.
Una decisione irresponsabile per i radicali. Una ”legge contro la Costituzione: rispondiamo con un referendum a Roma e biotestamenti in piazza”. Lo affermano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretario e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. ”Noi, come Radicali dell’Associazione Luca Coscioni – affermano Gallo e Cappato in una nota – ci opporremo a questa manovra rilanciando l’unica iniziativa concreta in corso a favore del testamento biologico: la raccolta firme per il referendum di Roma e la giornata ‘Testamento biologico in piazza”, martedì 25 settembre dalle 17 alle 20:30 a Largo Argentina a Roma. Un notaio – spiegano gli esponenti dell’associazione Coscioni – autentichera’ gratuitamente i testamenti biologici e ci sara’ anche un gazebo allestito per firmare gli otto referendum cittadini”.
Ad accogliere i cittadini, Mina Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Luigi Manconi, presidente di ‘A buon diritto’, e altre personalià del mondo scientifico e giuridico.