Bisignani, il business dei rifiuti e le mire libiche su Finmeccanica

Pubblicato il 23 Giugno 2011 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Affari, contatti e appalti: dal telefono di Luigi Bisignani sarebbero passate tante informazioni su diversi business importanti gestiti dalle aziende di Stato.

Secondo quanto ricostruisce Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera l’uomo d’affari coinvolto nell’inchiesta per la P4 avrebbe avuto un ruolo nell’appalto per il Sistri, un sistema di monitoraggio del ministero dell’Ambiente su cui indaga .

Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex service management che fa parte del gruppo Finmeccanica, dell’amministratore delegato di Viacom Francesco Paolo Di Martino, e del capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente Luigi Pelaggi, sarebbero coinvolti: per loro il reato ipotizzato è associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e false fatturazioni.

“Nelle intercettazioni svolte nell’indagine P4 si sente il presidente delle Poste Roberto Colombo chiamare l’assistente di Bisignani, Rita Monteverde” spiega Bianconi.

Avrebbe chiesto di parlare con Bisignani perché «è stata firmata quella cosa che si aspettava da parte della Selex per l’Ambiente. Quella cosa che si attendeva da Finmeccanica è stata firmata», spiega nell’intercettazione.

Poi, ricostruisce Bianconi, “dopo qualche giorno Colombo risollecita un incontro con Bisignan”i perché c’è «parecchia roba in pentola… sembra che i tempi siano maturi».   Stornelli sembra fosse preoccupato che il progetto venisse bloccato.

L’8 febbraio scorso i magistrati che indagano su Bisignani sentono il presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini: dell’uomo d’affati dice che lo ha conosciuto nel 2002 e l’ha incontrato «un quattro volte in occasioni mondane», e lo definisce «un lobbista buon amico di Letta».

Poi racconta che nel 2009 la Libia voleva entrare in Finmeccanica attraverso un fondo sovrano del governo di Tripoli: «Effettivamente nel 2009 vi fu una proposta verbale e informale dei libici di entrare nel capitale di Finmeccanica, tramite il fondo Lia, fondo sovrano del governo libico; di tale proposta avanzata dall’ambasciatore Gaddur parlai con Cola che aveva seguito l’acquisto di Drs, chiedendogli di chiedere agli americani cosa ne pensassero e ciò dal momento che il Cola ha buoni rapporti con gli americani e con i relativi apparati di sicurezza. Dopo di ciò non se ne fece più nulla. Recentemente ho saputo, tramite comunicazione Consob, che il fondo libico ha acquistato il 2,01% del capitale di Finmeccanica, cosa che io non sapevo e non ho saputo fino a Natale dal momento che ciascuno può investire e comprare azioni alla Borsa di Milano senza che nessuno sappia nulla, salvo le comunicazioni alla Consob raggiunta una certa soglia (2%)».

Su Gaddur, schierato coi ribelli anti-Gheddafi, Guarguaglini dice: «Ho frequenti rapporti con l’ambasciatore libico, dal momento che intratteniamo rapporti economici e progetti industriali con la Libia, dove mi sono anche recato. Non mi ricordo di riunioni tenute da me con l’ambasciatore e membri del governo italiano».