Boati Capena, colpa dei terremoti del vulcano dei Sabatini Boati Capena, colpa dei terremoti del vulcano dei Sabatini

Boati di Capena, risolto l’arcano: micro scosse del vicino vulcano hanno svegliato il lago fantasma

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è riuscito finalmente a fornire una spiegazione scientifica al mistero dei boati di Capena.

Secondo il report inviato al Comune “le micro scosse avvertite domenica 4 ottobre sarebbero dovute a fenomeni di sifonamento carsico. O a un piccolo terremoto idrotermale”. Insomma l’origine tellurica dei boati di Capena spazza via cervellotiche congetture e fake news, tipo attentati, esplosione di serbatoi sepolti di Gpl, disastro aereo…). 

Boati di Capena, la risposta nel lago fantasma

Anche nei giorni successivi i residenti hanno avvertito altri “scoppi” sempre di notte. Epicentro il lago Puzzo, il lago fantasma di Capena.

Lo conoscono in pochi, anche fra i residenti: data la sua natura carsica, le sue acque appaiono e scompaiono. Oggi è uno stagno popolato di uccelli acquatici. Il nome allude agli sbuffi di zolfo che ne ammorbavano l’aria.

La risposta ai boati di Capena, fra le colline strette tra la Flaminia e la Tiberina, andava cercata nel lago. I primi a cogliere il nesso i colleghi del quotidiano locale Nextdoorpost.it.

“In questo comune vi è un lago particolare, formatosi a seguito di un fenomeno carsico detto sinkhole. Ovvero una sorta di sprofondamento del terreno, che si crea a seguito di forti boati e violente scosse di terremoto.

Il lago in questione prese il nome di lago ‘Puzzo’ perché alla sua origine spruzzava gas solforosi, il fenomeno del sinkhole avvenne in più periodi. Se ne ricorda uno nel 1856, uno nel 1928 e uno nel 1985″.

“Piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano dei Sabatini”

Gli studiosi dell’Ingv hanno concentrato ricerche e rilievi sul lago fantasma trovando una corrispondenza con gli eventi sismici associati all’attività sotterranea del vulcano dei monti Sabatini.

“Il laghetto è noto per il rilascio di gas di origine profonda, con concentrazioni di C02, con abbondante metano e privo acido solforico – spiega il report dell’Ingv –.

Le ipotesi al momento sono diverse: un sifonamento carsico di acque in profondità ( fenomeno frequente che si ritiene responsabile di fenomenologie anche in altre parti d’Italia come nell’area di Vittorio Veneto).

Oppure vista la bassa frequenza riconosciuta nei sismogrammi, legato al trasferimento di fluidi idrotermali e o ad alta pressione di anidride carbonica in profondità, tipico piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano dei Sabatini”. (fonte Nexdoorpost.it)

 

 

 

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