Bollettino coronavirus del 23 febbraio: 49.040 i nuovi contagi, 252 morti. Ricoveri in terapia intensiva sotto il 9%

Bollettino coronavirus del 23 febbraio 2022: sono 49.040 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 60.029. I morti sono invece 252. Ieri erano stati  322.  

Bollettino coronavirus del 23 febbraio: i contagi dall’inizio della pandemia

Sono 12.603.758 gli italiani contagiati dal Covid dall’inizio della pandemia, secondo i dati del ministero della Salute.

Gli attualmente positivi sono 1.221.423, in calo di 70.370 nelle ultime 24 ore, mentre i morti totali salgono a 153.764. I dimessi e i guariti sono 11.228.571, con un incremento di 119.280 rispetto a ieri. 

Bollettino coronavirus del 23 febbraio: in calo terapie intensive e ricoveri

Sono 479.447 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 603.639.

Il tasso di positività è al 10,2%, in lieve aumento rispetto al 9,9% di ieri. Sono invece 886 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 10 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.

Gli ingressi giornalieri sono 81. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 12.527, ovvero 549 in meno rispetto a ieri.  

Agenas: “Cala ancora l’occupazione delle terapie intensive in Italia, al 9%”

In Italia la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 torna sotto la soglia di allerta del 10%. 

I dati Agenas aggiornati al 22 febbraio mostrano infatti un calo dell’1% rispetto al giorno precedente, che riporta il valore al 9%.

Resta invece ferma al 20% l’occupazione dei reparti di area medica non critica.

Nel dettaglio, nell’arco di 24 ore, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce solo nella Provincia autonoma di Trento (8%) e cala in 5 regioni: Abruzzo (all’8%), Calabria (13%),Lazio (15%), Provincia autonoma di Bolzano (2%), Sicilia (10%).

Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 15 regioni e province autonome: Basilicata (1%), Campania (7%), Emilia Romagna (11%), Friuli Venezia Giulia (10%), Liguria (11%), Lombardia (8%), Marche (12%), Molise (10%), Piemonte (8%), Puglia (11%), Sardegna (13%), Toscana (10%), Umbria (9%), Valle d’Aosta (12%), Veneto (6%).

L’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari in Italia

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, secondo il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), a livello giornaliero, la percentuale cresce in Basilicata (30%) e Valle d’Aosta (19%). Mentre scende in 10 regioni: Abruzzo (al 31%), Emilia Romagna (19%), Friuli Venezia Giulia (24%), Liguria (25%), Lombardia (12%), Marche (26%), Pa Bolzano (16%), Pa Trento (14%), Piemonte (17%), Umbria (25%). Il tasso è stabile, infine, nelle seguenti regioni: Calabria (31%), Campania (22%), Lazio (26%), Molise (15%), Puglia (25%), Sardegna (23%), Sicilia (31%), Toscana (19%) e Veneto (13%).

 

 

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