Bologna: eredità alla badante ma per la perizia il testamento è falso

BOLOGNA – La Procura di Bologna ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di un appartamento appartenuto ad una anziana deceduta nel marzo dell'anno scorso, e che secondo un testamento – falso per la pm Laura Sola – sarebbe dovuto andare in eredita' alla badante ucraina, ora indagata per falso in scrittura privata e in documenti equiparati ad atti pubblici.

Tutto e' iniziato nel marzo 2006, quando l'ucraina, Alina Z. di 62 anni, ha iniziato a prendersi cura di Diva Danielli, conquistando la fiducia dei parenti e della donna. Ma quando l'anziana e' morta a 89 anni il 31 marzo dell'anno scorso, i due eredi universali (figli di un cugino di primo grado, visto che la donna non aveva figli) hanno scoperto che al testamento del 1993, pubblicato il 14 aprile 2011, che li indicava come destinatari dei beni della parente, se ne era aggiunto poco dopo un altro, pubblicato il 23 maggio. Un documento 'olografo' in cui l'anziana nominava la badante erede di tutto.

Immediata la querela dei due eredi. Le indagini hanno impiegato poco tempo per scoprire, attraverso una perizia grafica, che il testamento era falso. In piu' c'erano anche una serie di indizi: l'anziana, che aveva seri problemi di vista, non avrebbe potuto scriverlo di suo pugno; il testo era pure zeppo di errori, come se fosse stato scritto da una persona non italiana (mentre l'anziana aveva un buon livello di istruzione). Infine, il tratto malfermo contrastava con la firma fluida. Di qui la richiesta del pm Sola di mettere sotto sequestro, concessa dal gip Andrea Santucci, l'immobile di via Alfano a Bologna di proprieta' dell'anziana. Per evitare soprattutto che venga messo in vendita prima che sia acclarata la verita' sul testamento. Chiuse le indagini, la procura e' ora orientata ad una citazione diretta a giudizio.

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