Bologna, ex generale della Finanza perquisito: si uccide per la vergogna

Pubblicato il 1 Luglio 2010 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA

Guardia di FinanzaUn ex generale della Guardia di Finanza in pensione, Angelo Cardile, si è ucciso questa mattina a Bologna dopo che alla sua porta avevano bussato gli ex colleghi delle Fiamme Gialle per fare una perquisizione. L’uomo, letto il decreto, si sarebbe spostato da solo per qualche istante in una stanza e poi si sarebbe sparato un colpo di pistola al capo.

L’inchiesta, nell’ambito della quale è stata disposta la perquisizione, è il filone bolognese dell’indagine sulla società Rimini Yacht, sulla compravendita di imbarcazioni di lusso, di cui è titolare la pm Antonella Scandellari. A quanto sembra, sempre oggi ci sarebbero state altre perquisizioni, che hanno riguardato altri ufficiali della Finanza ancora in servizio. Sembra anche che Cardile avesse un ruolo nella società oggetto dell’indagine.

Il dramma è avvenuto nella prima mattinata in via Gaspare Nadi, nella periferia est della città. Lo sparo sarebbe stato sentito anche da alcuni testimoni. Sono intervenuti per i rilievi anche i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche. L’inchiesta sull’azienda Rimini Yacht era scattata perché alcuni proprietari di imbarcazioni avevano scoperto che la stessa barca era stata ceduta, in contemporanea, a più proprietari con immatricolazioni fittizie.

La presunta truffa era stata scoperta grazie alla collaborazione fra i diversi registri navali delle varie città. Nel raggiro, secondo le prime ipotesi investigative, sarebbero cadute alcune finanziarie anche di San Marino, per aver concesso leasing per barche inesistenti. All’inizio di giugno Guardia Costiera, Carabinieri e Guardia di Finanza di Bologna avevano apposto i sigilli alla sede della Rimini Yacht in via Destra del Porto a Rimini e portato via alcuni scatoloni di documenti.