Obbliga tre ragazzi a gridare “Viva il duce”. La cassazione conferma: “E’ reato”

Pubblicato il 20 Luglio 2010 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

E’ reato costringere qualcuno, ”esercitando violenza”, ad ”alzare il braccio destro gridando ‘Viva il duce’ ”. Lo si evince da una pronuncia della Cassazione che ha confermato la condanna, inflitta dalla Corte d’Appello di Bologna, ad un ragazzo, per ”lesioni dolose e violenza privata”, nei confronti di tre giovani vittime di questa prepotenza.

In particolare Denis G. era stato condannato dalla Corte d’Appello per ”aver dato manforte a Luca B., che stava esercitando violenza nei confronti di tre giovani nel tentativo di indurli ad alzare il braccio destro gridando ‘Viva il Duce”’. Nel ricorso in Cassazione, Denis ha sostenuto di essere intervenuto solo a proteggere il suo amico Luca, che aveva dato inizio all’azione da bullo, temendo una reazione dei tre ragazzi.

La Quinta Sezione Penale, però, riconoscendo la responsabilità di Denis nel tentativo di costringere le tre vittime (Luca è stato giudicato in un procedimento separato), ha rigettato il ricorso. Nella sentenza n.28494 i Supremi Giudici hanno ritenuto ”ragionevole e immune da vizi logici” la sentenza della Corte d’Appello, condannando Denis anche al pagamento di mille euro oltre alle spese processuali.