Bologna, lezioni di antimafia all’università. Dal prossimo anno materia d’esame.

Pubblicato il 5 Marzo 2010 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA

L'Università di Bologna

Un corso di 20 ore di lezione e 28 di laboratorio: storia e testimonianze di chi l’antimafia l’ha vissuta in prima linea. E’ il progetto che diventerà realtà dal prossimo ottobre nelle aule dell’Università di Bologna. L’iniziativa è di Stefania Pellegrini, docente di sociologia del diritto, che da cinque anni promuove il tema organizzando giornate di studio con i protagonisti dell’antimafia. Nicola Gratteri, Tano Grasso, Antonio Ingroia, Nando Dalla Chiesa, Claudio Fava, don Luigi Ciotti, Dario Riccobono, Vincenzo Conticello sono le figure di spicco della lotta contro la criminalità organizzata che si sono avvicendate nei seminari organizzati a Bologna, ma che dal nuovo anno accademico saranno presenti ai laboratori che accompagneranno le lezioni. Ognuno racconterà la sua storia, il suo impegno. Il modello della testimonianza diretta, spiega la professoressa, é la formula più efficace: “Permette di istruire i ragazzi muovendo la loro emotività. Non insegni la cultura antimafia, o l’etica a tavolino. Puoi solo testimoniare questi valori e così trasmetterli”. E aggiunge: “La tensione emotiva dei ragazzi all’ ascolto dei racconti è incredibile”. La docente afferma che parteciperà a tutti gli incontri con i suoi ospiti: “Durante le ore di laboratorio rimarrò al fianco dei relatori, non lascerò la cattedra perchè ne sono responsabile. La cattedra è questo: non potere ma responsabilità”.

L’attivazione del corso, intitolato “Mafia e antimafia”, è stato deliberato una settimana fa dal consiglio di facoltà di giurisprudenza dell’Ateneo bolognese. Dà diritto a sette crediti e sarà un esame complementare per gli iscritti all’ultimo anno e accessibile anche agli studenti delle altre facoltà.

Anche il preside di Giurisprudenza Stefano Canestrari è entusiasta dell’iniziativa: “La nostra vocazione è educare alla cittadinanza. È una concezione del diritto che si radica anche nelle scienze sociali”.

Molti gli studenti del sud dell’ateneo che confessano “Siamo scappati dalla nostra terra”. Tra loro anche chi torna, come Katerina, laureanda in legge, che rientrata a Scicli, in Sicilia, ha organizzato un progetto di legalità nelle scuole. O Gianluca, studente di farmacia, che ha aperto la sezione di Libera a Ragusa.

Domani nell’aula grande di Giurisprudenza avrà luogo il seminario “Mafia e Antimafia”, l’ultimo prima di diventare esame. Don Luigi Ciotti parlerà di lotta alla mafia che “non può essere opera di navigatori solitari”.

*Scuola di Giornalismo Luiss