Bologna, maresciallo fa sparire 86 kg di hashish: arrestato

BOLOGNA – Avrebbe fatto sparire una partita da 86 chili di hascisc, che doveva distruggere in quanto 'corpo del reato', cedendola ad alcuni spacciatori. Ma una parte della droga (55 kg) e' stata recuperata, e il sottufficiale dell'Arma e' finito in carcere.

Con le accuse di falso ideologico, peculato e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, aggravata dall'ingente quantitativo, i carabinieri di Bologna hanno arrestato un loro collega, il maresciallo Fabrizio Vinci, 45 anni, originario di Roma, all'epoca dei fatti in servizio alla Compagnia Carabinieri di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese.

Con lui e' finito in manette Raul Tassinari, 36 anni, di Bentivoglio (Bologna), accusato solo di detenzione di stupefacenti, mentre un terzo complice e' indagato a piede libero. I fatti risalgono al 2009, ma Vinci e' indagato anche per la sparizione di un'altra partita da 800 grammi di hascisc, scoperta nei mesi scorsi.

I provvedimenti di custodia cautelare in carcere, chiesti dal Pm Giuseppe di Giorgio e firmati dal Gip Andrea Scarpa, sono stati eseguiti all'alba dai militari del Reparto Operativo di Bologna. Sempre all'alba sono state fatte anche sette perquisizioni, che hanno portato ad altri due arresti in flagranza: M.M., 31 anni, incensurata residente a Castello d'Argile, aveva in casa sei etti di hascisc; E.G., 25 anni, di S.Giorgio di Piano, era in possesso di 62 grammi di cocaina e 8.000 euro. Nell'abitazione di Tassinari e' stata invece sequestrata una divisa autentica da carabiniere, che gli inquirenti sospettano gli fosse stata ceduta dal maresciallo.

A dare la notizia dell'arresto del maresciallo 'infedele' e' stato e' lo stesso comandante provinciale dei carabinieri di Bologna, Alfonso Manzo, che ha parlato di una ''mela marcia'' che e' stata estirpata dall'Arma.

Vinci era recentemente stato indagato per la probabile sparizione di 800 grammi di 'fumo', di cui non si trovava il verbale di distruzione, e per questo, lo scorso aprile, era stato trasferito dalla caserma di San Giovanni a Reggio Emilia. Le indagini hanno pero' fatto venire fuori una vicenda piu' grave, risalente all'autunno 2009: all'epoca Vinci era stato incaricato di distruggere 86 kg di hascisc, sequestrato dai colleghi in un'operazione antidroga.

Secondo l'accusa, all' inceneritore Hera di Granarolo Emilia avrebbe fatto bruciare qualcos'altro dello stesso peso, poi avrebbe falsificato il verbale. La conferma e' arrivata dalla scoperta che 55 kg di quella partita furono successivamente sequestrati, a Palermo, a due spacciatori: Fabrizio P., 27 anni di Bologna, e Giovanni M., 74 anni, di Argelato. Il sospetto che si trattasse della droga che doveva essere stata distrutta e' stato confermato, oltre che dalla presenza della lettera 'P' impressa sui panetti, da analisi svolte dall'istituto di tossicologia forense, che hanno stabilito la coincidenza assoluta.

Vinci e' stato rinchiuso nel carcere della Dozza, e nei prossimi giorni sara' sottoposto all'interrogatorio di garanzia. Le indagini sul suo conto proseguono per fare chiarezza sulla vicenda degli altri 800 grammi di hascisc scomparsi.

''C'e' amarezza, perche' questo maresciallo ha macchiato la divisa che indossava – ha commentato il portavoce della Procura, il procuratore aggiunto Valter Giovannini – ma la macchia e' stata ripulita dagli stessi carabinieri, che hanno subito avvertito la Procura e devono continuare a essere orgogliosi del loro lavoro''.

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