Bologna, papà gli affida le sorelline “troppo occidentali”. Lui le picchia e violenta per mesi

Bologna, papà gli affida le sorelline "troppo occidentali". Lui le picchia e violenta per mesi
Bologna, papà gli affida le sorelline “troppo occidentali”. Lui le picchia e violenta per mesi

BOLOGNA – Pugni calci e vessazioni continue alle due sorelline più piccole con l’obiettivo di educarle al modello religioso della famiglia, di origine nordafricana, ed evitare che si conformassero alla cultura occidentale. Con abusi anche ses$uali su una delle due bambine, quando si ribellava. Sono le pesanti accuse che hanno portato a processo a Bologna un giovane – all’epoca dei fatti minorenne – per i reati di violenza se$suale e maltrattamenti in famiglia: nei suoi confronti il Tribunale per i Minorenni ha pronunciato una dura sentenza, condannandolo a otto anni.

I fatti, su cui viene mantenuto il massimo riserbo vista la minore età delle persone coinvolte, emersero quando nella scuola frequentata dalle due bambine, che vivevano in un paese della provincia di Bologna, gli insegnanti si insospettirono per i lividi e le assenze prolungate. Furono attivati i servizi sociali e poi partì anche l’indagine dei Carabinieri, coordinati dalla Procura per i Minori.

Le bambine alla fine si aprirono e raccontarono quello che avevano dovuto subire per mesi, prima di essere collocate in una comunità protetta. E’ stato ricostruito che il padre aveva affidato le due sorelline al fratello, all’epoca minorenne, con il compito, in sostanza, di preservarle dalla cultura occidentale.

Il racconto delle piccole, in audizioni protette in sede di incidente probatorio, è stato ritenuto credibile dagli inquirenti prima e dai giudici, poi, che dopo alcune udienze hanno preso la decisione di emettere una condanna. Il giovane imputato ha sempre negato gli addebiti.

Sempre a Bologna negli scorsi mesi la giustizia, minorile e ordinaria, si è dovuta occupare anche di un altro caso che ha riguardato i rapporti all’interno di una famiglia di stranieri di cultura islamica. Una ragazzina di 14 anni, a fine marzo, era arrivata a scuola con i capelli rasati a zero dalla madre, come punizione per aver rifiutato il velo. L’istruttoria davanti al Tribunale per i minorenni, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro, ha confermato il quadro che aveva portato alla decisione dei servizi e dei Pm di collocamento urgente al di fuori della famiglia di origine, originaria del Bangladesh. Per i genitori la Procura ordinaria ha chiesto invece il giudizio immediato per maltrattamenti.

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