Bologna, poliziotti presi a calci e pugni da un uomo: vertebra fratturata per un agente Bologna, poliziotti presi a calci e pugni da un uomo: vertebra fratturata per un agente

Bologna poliziotti presi a calci e pugni da un uomo: vertebra fratturata per un agente

Poliziotti presi a calci e pugni a Bologna la notte tra sabato e domenica. Un agente di Polizia ha anche riportato la frattura di una vertebra dopo l’aggressione subita, insieme ai colleghi, da un uomo che stava controllando. È in via Boldrini, zona stazione a Bologna, dove una volante del commissariato Due Torri era intervenuta dopo la segnalazione di un soggetto ubriaco e molesto in strada.

Appena i poliziotti si sono avvicinati, l’uomo li ha presi a pugni e calci, facendo cadere a terra un agente colpito in pieno addome. Con l’aiuto di un’altra pattuglia, gli altri poliziotti sono riusciti a bloccare l’aggressore. Una volta fatto salire a bordo dell’autovettura di servizio, ha frantumato a calci il finestrino posteriore. Portato al pronto soccorso, al poliziotto colpito hanno diagnosticato la frattura di una vertebra con prognosi di 35 giorni. L’uomo che lo ha aggredito, un 35enne nato in Guinea già con precedenti, è finito in manette per lesioni finalizzate alla resistenza e danneggiamento aggravato.

Poliziotti aggrediti a Bologna, la nota del sindacato

L’aggressione dell’ennesimo scalmanato ai danni di poliziotti è costata addirittura la frattura di una vertebra a un agente, a Bologna, durante un intervento richiesto da un negoziante. Un fatto gravissimo che si sarebbe potuto evitare se gli operatori avessero avuto un taser. Siamo vicini al collega a cui esprimiamo totale solidarietà e gli auguri per una pronta e totale guarigione. E però non si può evitare di dire che circostanze simili continuano a verificarsi con drammatica frequenza, senza che ancora, dopo troppo tempo, gli operatori siano messi in condizioni di potersi difendere adeguatamente”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato.

“E’ sconcertante – prosegue – che, fra i mille sacrifici che vengono richiesti alle Forze dell’ordine, e le mille emergenze che devono affrontare, ancora non possano contare su un banale taser. Tutto a causa di contorti iter burocratici, su una tutela reale, su protocolli seri, su leggi all’altezza del massacro che si consuma quotidianamente sulle strade. Il periodo difficile dovuto alla pandemia che attanaglia il paese ormai da tempo, e durante il quale i poliziotti hanno contribuito in modo encomiabile a mantenere l’Italia in piedi, ha fatto passare in secondo piano la questione sicurezza. Questione che, invece, resta di importanza strategica e fondamentale, e deve tornare fra i primi posti nell’agenda del nuovo governo”.

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