Bologna: ruba tutti i risparmi alla nonna per pagarsi il Bingo

Pubblicato il 18 Novembre 2010 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA

Per finanziare la sua passione per il Bingo ha depredato la nonna di 83 anni dei risparmi di una vita grazie alla complicità di una coppia di coniugi conosciuti proprio in una sala gioco di Bologna, che che si sono finti responsabili delle Poste pretendendo la restituzione di un debito. Il piano architettato dal terzetto, la nipote 29enne dell’anziana, e marito e moglie di 28 e 24 anni, è stato smascherato da un’indagine della sezione antirapine della squadra mobile di Bologna anche grazie alla segnalazione della direttrice della banca dove l’anziana aveva il conto.

Lo scorso luglio i due coniugi, spacciandosi per la responsabile di una filiale delle Poste e per l’avvocato dell’ufficio legale, hanno “agganciato” l’anziana spiegandole che la sua unica nipote aveva contratto un prestito che non era più in grado di onorare e che senza il suo intervento sarebbe finita in guai seri. A quel punto la donna ha sbloccato le obbligazioni e ha cominciato a prelevare denaro dal suo conto prosciugandolo: in tutto 34.000 euro.

Lo scorso 4 novembre, quando ormai il conto era in rosso, si è confidata con la direttrice della banca raccontando di quelle continue visite in casa e delle telefonate minacciose ricevute dalla responsabile delle Poste. Un comportamento anomalo che ha messo in allarme la banca che ha subito avvisato la polizia. Inizialmente l’indagine è partita per estorsione e la nipote, sentita dalla polizia, aveva detto di essere stata costretta dai due che minacciavano di far del male a lei e alla sua famiglia. Dalle successive intercettazioni telefoniche è invece emerso che si trattava di una truffa nella quale era implicata anche lei e che aveva diviso il ‘bottino’ con gli altri.

Marito e moglie hanno continuato il raggiro anche dopo che la polizia ha effettuato una perquisizione nella loro abitazione. Così sono scattate le manette per truffa aggravata in concorso. Gli agenti della mobile hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Pm Giuseppe Di Giorgio ed emessa dal Gip Gabriella Castore. Il magistrato aveva chiesto il carcere per Carmen Cavallari, bolognese, e Raffaele Armenti, nato in Germania ma da tempo a Bologna, ma il giudice, visto che i coniugi sono incensurati e hanno sei figli, ha disposto gli arresti domiciliari.

La nipote si è “salvata” solo perchè la nonna non ha sporto querela, condizione necessaria per la punibilita’ di chi commette questo reato contro un congiunto.