BOLZANO – “Don Giorgio Carli non ha violentato quella ragazza, è un uomo meraviglioso”. Il post su Facebook del parroco Don Gigi Carfagnini che difende il prete accusato di violenza sessuale, per cui la chiesa ha risarcito la vittima con 700mila euro, crea imbarazzo alla Curia di Bolzano. Il parroco ha fatto il nome della vittima nel post, nome che per privacy era celato da dieci anni, accusando della violenza un altra persona.
Maurizio Di Giangiacomo su La Stampa riporta il testo del post pubblicato su Facebook in difesa di Don Giorgio Carli:
“«Con zero testimoni, e solo l’accusa di una ragazza che durante il processo penale di primo grado ha dato evidenti segni di instabilità psichica – ha scritto il sacerdote – si arriva anche al risarcimento, quando in Italia la responsabilità è personale e mai collettiva?. «Tutti nel quartiere sanno che a violentare la signorina (omissis) è stato (omissis); finiamola con questa pagliacciata!… Buttiamo m… su un uomo meraviglioso come don Gi… Che schifo!!!! Ferma restando la solidarietà per la ragazza e la sua sofferenza»”.
La notizia della violenza sessuale sulla ragazza, per cui Don Carli non è stato condannato con la prescrizione del reato, aveva fatto scalpore. Il Tribunale civile ha condannato la Curia e la parrocchia di San Pio X a risarcire la vittima per 700 mila euro. E il post in difesa di Don Carli da parte del parroco apre il dibattito in città, mettendo in imbarazzo la Curia, che dichiara:
“«Don Carfagnini ha sbagliato, quel post ha solo accresciuto la tensione attorno a questa vicenda», ha detto il vicario don Michele Tomasi”.
Don Carfagnini ora rischia una denuncia per violazione della privacy per aver fatto il nome della vittima:
” Il difensore della vittima annuncia che denuncerà don Gigi Carfagnini per la violazione della privacy: «Incita la gente alla lapidazione», ha affermato l’avvocato Gianni Lanzinger”.
E i commenti su Facebook sulla vicenda mostrano una spaccatura:
“C’è chi in effetti la pensa come don Carfagnini («Avete rovinato la vita di un uomo e della sua famiglia», scrive su Facebook Silvia), ma anche chi non crede alla versione del sacerdote: «Per fortuna c’è stata la denuncia – replica Franco sul social network – così è stato smascherato un altro pedofilo nascosto dietro una tonaca»”.
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