Sgravi fiscali e bonus, contributi e sussidi. Sono tanti i benefici dello Stato per tanti, dai produttori di prosciutti ai proprietari di montoni riproduttori, passando per gli organizzatori di circhi e spettacoli viaggianti. Ma i bonus ci sono anche per chi pianta un albero nel proprio giardino, per chi coltiva il pungitopo, per chi si falcia il prato, per chi pianta un vigneto e anche per chi lo espianta.
In tutto sono più di un centinaio, 101 per l’esattezza, i beneficiari di altrettanti aiuti dello Stato e delle Regioni, a volte anche dell’Unione europea.
Si parte con i noti sostegni statali per la ‘crescita’: bonus bebé, buono scuola, borsa di studio universitaria, e poi, dopo la pensione, social card e buoni socio-assistenziali.Questi per restare nella vita dei normali cittadini.
Ma l’inchiesta di Repubblica svela figure sconosciute che non solo sopravvivono, ma sono anche mantenute dallo Stato.
L’ammansitore del cavallo della Murgia, l’alpeggiatore dell’alto Lazio, l’ammaestratore dell’asino di Martina Franca ricevono sussidi statali.
Ci sono poi finanziamenti anche per attività culturali e religiose: in Friuli Venezia Giulia sono stati stanziati cinque milioni di euro per lo studio dei celti, e altri quattro milioni per l diffusione del marilenghe, la lingua locale.
E poi i tanti sconti sull’acquisto di lavastoviglie, forni elettrici, cucine, motocicli, collegamenti a Internet e motori marini fuoribordo. Soldi agli acquirenti di battelli solari e ai produttori di bottoni. In tutto, per loro, sono a disposizione trecento milioni. Fondi che comunque finiscono nel giro di poche settimane.
L’ultima relazione del ministero dello Sviluppo economico sul sistema degli incentivi alle imprese è dell’estate del 2009: 97 pagine di un documento analitico, nel quale è scritto come sono stati spesi, nell’anno precedente, i 12 miliardi di euro concessi alle aziende dei settori più svariati.
Sin dalle prime valutazioni i tecnici del ministero denunciano “l’elemento di maggiore criticità: la numerosità degli interventi”: nel Paese, fra il 2003 e il 2008, sono stati censiti 1.307 interventi agevolativi diversi, 91 nazionali e 1.216 regionali.
Tante norme, tante misure, e tanti doppioni. Gli analisti denunciano “fenomeni di sovrapposizione e duplicazione degli strumenti di agevolazione”.
Insomma, talmente tanti interventi che si traducono in uno spreco generalizzato. O come si dice in gergo, in “diseconomie nell’utilizzo delle risorse finanziarie”.