Bonus vacanze: soldi alle famiglie (300 euro) o sconto fiscale (500 euro). Solo in Italia

ROMA – Concedere un aiuto economico alle famiglie per trascorrere qualche giorno di vacanza al mare o in montagna, dare un po’ di respiro a un settore agonizzante, quello del turismo, tra i più colpiti dagli effetti della pandemia e che vale introno al 15% della ricchezza nazionale. Un bonus vacanze, dunque, a questo pensa il Governo che al momento sta cercando una piattaforma operativa comune di concerto con le Regioni.

Assegno da 300 euro, o sconto fiscale da 500 euro?

Sarà un assegno, si parla di 300 euro? O prenderà la forma di uno sconto fiscale, si parla di 500 euro da detrarre nella dichiarazione dei redditi del 2021? Oppure basterà potenziare un sistema di voucher da spendere in alberghi e strutture vacanziere convenzionate?

Di sicuro varrà solo per chi sceglie una destinazione di villeggiatura solo in Italia e solo per coprire i costi di prenotazioni alberghiere (allo studio anche convenzioni per sostenere i costi degli spostamenti). Se intervento ci sarà dovrà essere compreso nel pacchetto di misure di contrasto alla crisi economica contenute nel decreto da varare entro aprile.

Cabina di regia al ministro del Turismo Franceschini

Di questo si è parlato ieri in una lunga videoconferenza che ha visto protagonisti il ministro di cultura e turismo Dario Franceschini e il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi insieme con gli assessori regionali al turismo, in vista del decreto di Aprile che il governo sta mettendo a punto in questi giorni.

E che – spiegano dal Mibact – “superando l’approccio intersettoriale finora adottato terrà conto delle peculiarità del comparto con misure ad hoc”. Tra i temi discussi, il cosiddetto “bonus vacanze” da destinare al sostegno del turismo interno. “Verificandone la portata, la durata e le modalità di erogazione alle famiglie. E al contempo vagliando le possibili sinergie virtuose con eventuali iniziative già avviate dalle regioni a favore di soggiorni in strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali”.

Stop alla tassa di soggiorno

Sono state valutate le esigenze espresse dalle regioni, riferiscono ancora dal ministero di via del Collegio Romano, tra cui la creazione di un fondo speciale europeo dedicato al turismo e l’ammanco delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno, parte integrante del bilancio di molte amministrazioni comunali. (fonti Ansa e AdnKronos)

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