Sindaco, no wi-fi a scuola: “Letto su internet che fa male”

Borgofranco (Ivrea), sindaco spegne wi-fi nelle scuole
(Foto d’archivio)

BORGOFRANCO (IVREA) – Il sindaco spegne il wi-fi nelle scuole. Succede a Borgofranco, piccolo paese in provincia di Ivrea, la “Silicon Valley italiana” dei tempi dell’Olivetti. Qui, ci informa Giampiero Maggio sulla Stampa, il primo cittadino Livio Tola, simpatizzante del Movimento 5 stelle, ha deciso di tornare ai vecchi routers per avere internet nelle scuole elementari e medie.

Tola teme che le onde elettromagnetiche del wi-fi possano nuocere ai bambini. Così nei giorni scorsi, d’accordo con la giunta comunale, ha fatto cablare le reti delle scuole, tornando così al vecchio sistema Isdn.

Una decisione non condivisa da tutti, nemmeno dal ministero dell’Istruzione, che di recente ha approvato il piano di finanziamento per lo sviluppo e l’ampliamento della rete informatica nelle scuole. Lo stesso sindaco ammette di non essere certo che le onde elettromagnetiche generate dal wi-fi siano dannose:

“La nostra è una scelta basata sul principio di precauzione. Non siamo in grado di dire con certezza se le onde elettromagnetiche siano dannose oppure no, abbiamo letto molte cose in proposito sul web e sappiamo che alcuni Comuni hanno già adottato questo provvedimento”.

Contrari alla scelta di Tola anche la direttrice scolastica, Alessandra Bongianino, e diversi esponenti dell’opposizione. Ma, come sottolinea Giampiero Maggio sulla Stampa, il nodo è

“capire se davvero questo mare di onde elettromaghetiche che ci circonda sia davvero così dannoso. Daniele Trinchero, ingegnere del Politecnico di Torino e specializzato nello studio dei campi magnetici prova a fare un po’ di chiarezza: «Un’apparecchiatura wi-fi a norma ha una potenza di trasmissione che oscilla fra i 30 e i 40 milliwatt. Un cellulare ne raggiunge 300. E se ce ne sono più di uno nella stanza le frequenze si sommano, mentre il passaggio dei dati con il wi-fi, oltre a non essere continuativo, non può mai superare la potenza massima». Insomma, è sufficiente il telefonino delle maestre, del personale degli uffici amministrativi o dei bidelli per rendere inutile la precauzione adottata nelle due scuole”.

 

Gestione cookie