BERGAMO – “Massimo, i carabinieri sanno tutto”: è questa la frase che avrebbe pronunciato Ester Arzuffi mentre parlava con il figlio, Massimo Giuseppe Bossetti, poi arrestato per l’omicidio di Yara Gambirasio.
È venerdì 13 giugno: la Procura, con un decreto d’urgenza mette sotto controllo tutti i cellulari della famiglia Bossetti. Si fa in modo (e questo, come rivela Quotidiano Nazionale, è un altro passaggio da chiarire) che Ester intuisca che gli inquirenti sono al corrente della sua relazione clandestina con Giuseppe Guerinoni. Poi il dialogo (intercettato con una cimice) tra la Ester e il figlio: “La reazione dell’uomo, quando la madre gli parla di Guerinoni, non sarebbe di sorpresa…” scrivono i giornali.
Due giorni dopo, domenica 15 giugno, il muratore viene fermato con il pretesto di un controllo con l’etilometro. A lui, a sua insaputa, gli viene prelevato un campione di saliva per il test del dna. In serata i risultati: è lui il figlio di Guerinoni. Ma gli inquirenti vorrebbero aspettare ancora, collezionare ancora più prove.
Accade invece qualcosa, come scrive Quotidiano Nazionale, qualcosa che imprime un’accelerazione. Così Massimo Giuseppe Bossetti viene prelevato dai carabinieri alle cinque del pomeriggio di lunedì 16 giugno, mentre sta lavorando in un cantiere a Seriate.
“Non ho avuto modo — dice Benedetto Bonomo, il legale che segue Ester Arzuffi — di parlarne con la signora. Tutto rientra nel segreto istruttorio. Gli inquirenti stanno svolgendo correttamente il loro lavoro e la Arzuffi rimane a disposizione. La signora ribadisce che non ha avuto alcuna relazione sentimentale con Giuseppe Guerinoni e ha avuto i figli dal marito Giovanni Bossetti”.
(Foto Facebook e Lapresse).
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