Bracciante schiavo, 4 euro l’ora per 10 ore. Muore d’infarto

Bracciante schiavo, 4 euro l'ora per 10 ore. Muore d'infarto
Una serra agricola

TORINO – Ioan Puscasu è morto di ‘infarto ma sarebbe più corretto dire che è morto di caldo e fatica. Ioan, romeno di 47 anni, era un bracciante agricolo in nero e senza contratto che lavorava nelle serre di Carmagnola, Torino, per 10 ore al giorno. A 4 euro l’ora. E’ morto il 17 luglio, al culmine di un’estate che in queste campagne, e non solo, non ha dato tregua. Dentro le serre la temperatura arriva a 50 gradi e lui quel lavoro l’ha fatto per 7 anni. Con i soldi stava costruendo una casa nel suo paese, in Romania, dove voleva tornare. Non ha fatto in tempo.

Ioan è stato trovato, vestito, fuori dal suo alloggio in campagna, stroncato da un infarto. Gli investigatori hanno incrociato le testimonianze e qualcosa non torna. Un imprenditore agricolo della zona ha detto di conoscere Ioan solo di vista, di averlo trovato riverso in strada e di averlo caricato in auto per portarlo fino al suo alloggio. Qui avrebbe chiamato i soccorsi, ma ormai era tardi. Altri lavoratori della zona dicono invece che Ioan lavorava proprio per quell’imprenditore. Che il romeno si sarebbe sentito male proprio in una delle serre nelle quali lavorava e che il suo datore di lavoro, per evitare guai, si sarebbe affrettato a spostarlo da lì, a rivestirlo con abiti puliti dal fango grazie all’aiuto di parenti e amici e di averlo portato davanti all’alloggio da dove, solo a quel punto, avrebbe chiamato i soccorsi. In questo caso sarebbe una vera e propria messinscena. La procura ha aperto un’indagine.

E chissà quanti sono gli Ioan delle campagne d’Italia che in silenzio, ogni giorno, si massacrano al caldo e al sole. La storia di Ioan viene da Carmagnola, nel 2015, ma non è tanto diversa da quella degli schiavi neri del Mississippi o dell’Alabama, nell’Ottocento.

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