A scuola come in azienda. A Brescia si premia la produttività: più fondi agli istituti migliori

Pubblicato il 25 Giugno 2010 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA

La produttività paga. Se ne è accorto anche il Comune di Brescia che da quest’anno ha deciso di applicare il metodo “bonus” anche alla scuola. Lasciandosi alle spalle i più tradizionali finanziamenti a pioggia, l’assessorato alla Pubblica istruzione, guidato da Andrea Arcai, ha elaborato un criterio differente rispetto a quello utilizzato fino a oggi per l’assegnazione dei soldi destinati al sostegno allo studio: gli istituti più meritevoli riceveranno maggiori contributi.

Il bottino da ripartirsi, quest’anno, è di 500 mila euro. Gli istituti statali e paritari (scuole primarie e secondarie di primo grado e scuole dell’infanzia statali) non riceveranno più i contributi solo in base al criterio oggettivo del numero di alunni: se per l’80% i fondi saranno ancora assegnati in questo modo, per il restante 20% (quota destinata a salire se la sperimentazione avrà successo) i contributi saranno parametrati sulla capacità delle scuole di offrire servizi, formativi e non, su vari livelli.

Gli obiettivi, misurabili con un punteggio, saranno individuati in più macroaree: dalle risorse umane a quelle strutturali e didattiche, dalle attività di sostegno e di inclusione sociale (integrazione) alla varietà dell’offerta formativa extracurricolare. Non solo: entreranno a far parte della valutazione anche le iniziative per incentivare la partecipazione delle famiglie e quelle promosse in rete con altri istituti, come la presenza a scuola di un sistema di certificazione qualità (norme Iso), o la presenza di una prassi valutativa su abilità disciplinari e del comportamento.

Saranno i dirigenti scolastici ad autocertificare, attraverso un questionario, la qualità dei propri istituti. Il documento verrà poi controllato dagli uffici competenti in assessorato e in base a quello si deciderà lo stanziamento dei finanziamenti per ogni singolo istituto.
“Siamo i primi in Italia a introdurre questa modalità per l’assegnazione dei contributi”, ha spiegato Arcai, “e proprio ieri ho sentito al telefono il ministro Mariastella Gelmini la quale ha dichiarato che questa nostra innovazione farà da progetto pilota per il resto dell’Italia”.

Laura Bonomini, direttrice del terzo circolo didattico e rappresentante delle scuole statali per il gruppo di lavoro che ha portato alla creazione di questo progetto, ha ammesso che “ci sono state da parte delle scuole delle perplessità iniziali legate al metodo. Ma poi abbiamo iniziato a collaborare e si è capito che si stava puntando alla qualità”.