Brindisi, confessa omicidio ma non è vero: all'arrivo dei poliziotti li prende a testate Brindisi, confessa omicidio ma non è vero: all'arrivo dei poliziotti li prende a testate

Brindisi, confessa omicidio ma non è vero: all’arrivo dei poliziotti li prende a testate

BRINDISI – Ha chiamato il 113 confessando di aver appena commesso un omicidio, ma non era vero niente. Così un uomo di 44 anni a Brindisi, ha attirato i poliziotti presso la sua abitazione per poi prenderli a testate

Protagonista dell’episodio di rara follia è un pregiudicato per reati contro il patrimonio e contro la persona, attualmente agli arresti domiciliari.

Quando gli agenti sono giunti al suo domicilio, hanno trovato l’uomo ad attenderli sul pianerottolo di casa, cosparso di cocci di vetro derivanti dalla rottura di varie bottiglie di bevande alcoliche.

Alla vista dei poliziotti, l’uomo ha afferrato un manico di scopa e si è scagliato contro di loro, colpendoli ripetutamente. Inoltre li ha insultati con frasi offensive e li ha minacciati di morte.

Gli agenti hanno contenuto la sua violenza, vincendone la resistenza e riuscendo infine a bloccarlo. Sono rimasti però feriti dai colpi di bastone e da una testata che ha interessato uno dei poliziotti.

Dopo aver informato il pubblico ministero di turno, gli agenti lo hanno arrestato per minaccia aggravata a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni aggravate a oltre che per evasione, avendo violato le prescrizioni relative agli arresti domiciliari cui era sottoposto.

L’uomo era già agli arresti domiciliari per atti persecutori nei confronti di un vicino di casa: il 5 maggio scorso era stato denunciato dalla Sezione Volanti per aver nuovamente dato fuoco all’auto del vicino, nonché per evasione. (Fonte: Agi).

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