Brindisi, pista interna alla scuola. Un uomo disse: “Ve la farò pagare”

Pubblicato il 24 Maggio 2012 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA

Il funerale di Melissa Bassi

BRINDISI – Il 28 aprile scorso un uomo aveva cercato di entrare nella scuola Morvillo Falcone ma era stato allontanato. Voleva parlare con il preside ma al rifiuto, piuttosto adirato, era uscito dicendo: “Ve la farò pagaree”. Una frase che molti hanno sentito e che, all’indomani dell’attentato che ha ucciso Melissa Bassi, non può che suonare inquietante. Di più: l’uomo in questione avrebbe dei tratti compatibili con l’uomo immortalato dalle telecamere di sorveglianza del chiosco vicino la scuola. Ecco che quindi, tra gli inquirenti, prende forma la “pista interna alla scuola”. Una vendetta. Al vaglio ora ci sono le posizioni di alcuni ex insegnanti di materie tecniche dell’istituto. Eppure, è la convinzione, qualcuno sa ma non parla. L’episodio del 28 aprile infatti non è stato raccontato da qualcuno interno alla Morvillo, ma da qualcun altro. Forse si vuole nascondere qualcosa, magari per proteggere il buon nome dell’istituto?

Resta in piedi però anche un’altra pista, quella della criminalità organizzata. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno parlato con V.C., il papà di una delle ragazze ferite. Nel luglio 2010 venne ferito durante una festa patronale a Mesagne. Due sicari gli hanno sparato e poi gli hanno detto: “La prossima volta ammazziamo tuo fratello”, un collaboratore di giustizia. L’attentato, in quest’ottica, sarebbe una vendetta della Sacra Corona Unita. E’ stato infatti appurato che il killer voleva colpire proprio le ragazze di Mesagne. L’uomo nascosto dietro al chiosco ha infatti premuto il telecomando solo quando sono scesi i ragazzi del secondo pullman, quello proveniente da Mesagne. Poco prima era arrivato quello da Erchie, e i ragazzi sono passati indenni davanti a quelle bombole.

Veronica Capodieci, la studentessa di 15 anni, rimasta gravemente ferita nell’attentato di Brindisi e’ stata ricoverata al Centro ustioni dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana. Qui, spiega una nota dell’Aoup, sara’ sottoposta ”a tutte le cure richieste dalle sue condizioni, in un centro altamente specializzato e dotato di tutte le attrezzature e le risorse idonee per avviare la fase riparativa delle ustioni”. ”La giovane – prosegue la nota – e’ stata immediatamente valutata dallo staff sanitario, che ha riscontrato un ottimo lavoro svolto dai colleghi dell’ospedale di Lecce. Adesso per lei si avviera’ immediatamente la fase ricostruttiva di riparazione delle ustioni, che richiedera’ tempo e un monitoraggio costante dell’evoluzione del decorso clinico”. Oggi, intanto, il capogruppo di Sel in consiglio comunale, Carmelo Scaramuzzini, ha chiesto all’ufficio di presidenza del consiglio di ”prendere contatti con il reparto affinche’ una delegazione istituzionale possa recarsi in visita alla ragazza e ai suoi familiari per rinnovarle la vicinanza di tutta la citta’ di Pisa”.

Altre telecamere. ”Io chiarisco: ci sono immagini che io non ho visto, ma che mi è stato riferito che lo riprendono girare nella zona, prima dell’attentato. Lui era solo e si aggirava a piedi”. Lo ha voluto precisare il preside dell’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, Angelo Rampino, a proposito della possibile esistenza di altre immagini riferite all’attentatore di cui egli aveva parlato con i giornalisti questa mattina.  Di che telecamera si tratta? Gli è stato chiesto. ”Quelle del chiosco sicuramente – ha detto – e riguardano i momenti precedenti all’attentato e forse altre che lo hanno ripreso nella via di fuga, dopo l’esplosione”. ”Nella via di fuga passando da qualche zona dove ci sono telecamere – ha aggiunto – e’ possibile che sia stato ripreso”.