Bronchiolite bambini: terapie intensive pediatriche piene. “Le terapie intensive pediatriche di tutta Italia sono in difficoltà per l’epidemia da bronchiolite causata da virus respiratorio sinciziale, che quest’anno, come atteso, è iniziata prima e sta facendo moltissimi contagi e ricoveri tra i più piccoli.
Bronchiolite bambini: terapie intensive pediatriche piene
Nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’Umberto I abbiamo 6 neonati intubati, nel reparto di Pediatria d’urgenza 14 ricoverati, di cui 11 per bronchiolite e di questi 7 con ossigeno somministrato con nasocannule ad alto flusso. Ma altri 6 o 7 sono in pronto soccorso in attesa del ricovero”.
A spiegarlo all’ANSA è Fabio Midulla, presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri) e responsabile del Pronto Soccorso pediatrico dell’Ospedale Umberto I di Roma, uno dei più grandi d’Italia.
Quest’anno, prosegue Midulla, “l’epidemia da virus sinciziale è iniziata prima, come nel 2021. Ma vediamo anche tanti bimbi di 2 o 3 anni con un insufficienza respiratoria grave”.
I primi segnali che i genitori devono saper intercettare “sono tosse associata a riduzione alimentazione e fatica a respirare che si manifesta con accelerazione del respiro”.
Il virus che colpisce i bronchioli, ovvero le parti terminali delle vie respiratori, “con conseguenze gravi nei bambini che lo contraggono nei primi mesi i vita, è molto comune da novembre ad aprile”.
Proteggere i bambini è difficile: cosa evitare
Proteggerli non è facile, ma per farlo restano essenziali semplici regole. “Evitare contatti con malati, lavare spesso e accuratamente le mani, areare i locali, utilizzare mascherina in ambienti molto affollati, evitare fumo passivo e favorire l’allattamento materno che aiuta le difese immunitarie dei neonati”