Bronzi di Riace orfani e precari: 3 anni senza casa, in attesa del Museo

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Uno dei Bronzi di Riace esposto negli anni'70 al Quirinale (Foto LaPresse)

REGGIO CALABRIA – I Bronzi di Riace, da molti considerati come “le più belle statue greche in bronzo al mondo”, sono “precari” da tre anni, sdraiati come malati dietro una teca nell’androne del Consiglio regionale calabrese in attesa di tornare al loro posto, dentro il Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio. Da lì furono spostati nel 2009: si decise di analizzarli e, nello stesso tempo, di rimodernare la sede del museo per poi ricomporre tutto e riaprire entro il 17 marzo 2011, 150° della proclamazione dell’Unità d’Italia. Ma i soldi per i lavori sono finiti prima che la restaurazione fosse compiuta, la ditta che se ne stava occupando se n’è andata e oggi, nel marzo 2012, i lavori sono ancora in alto mare. Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti ha promesso che sono in arrivo altri 6 milioni dal Cipe ma se anche arrivassero, come scrivono Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul ‘Corriere della Sera’, l’apertura del museo e il ritorno dei Bronzi nella loro “casa” potrebbe avvenire solo nell’autunno di quest’anno. Ovvero a un anno esatto dall’emissione del francobollo che celebrava la riapertura.

E’ proprio di giovedì pomeriggio l’annuncio del governatore Giuseppe Scopelliti: “Abbiamo reperito, in un gioco di squadra con il Governo Nazionale, i fondi necessari per ultimare i lavori…». Due righe sotto, il ritocco: «il Cipe valuterà nei prossimi giorni l’assegnazione di 6 milioni di euro che si aggiungeranno ai 5 milioni già previsti dalla Regione…”.

Rizzo e Gian Antonio Stella sul ‘Corriere della Sera ripercorrono la storia tortuosa delle due statue. Innanzi tutto la decisione del trasferimento e della ristrutturazione del museo avvenne nel 2009 quando ci si accorse che sempre meno italiani visitavano i Bronzi di Riace. Nel 2008 le due statue avevano avuto 130 mila visitatori di cui solo 50.085 a pagamento: un terzo dello zoo di Pistoia. Numero calato ulteriormente nel 2009. Proprio quell’anno i Bronzi vennero spostati a palazzo Campanella, sede del “Consiglio” calabrese.

Su idea dell’allora presidente dell’assemblea regionale, Giuseppe Bova vennero sistemati, sdraiati, in una sala dalla parete di vetro. Lì furono sottoposti a check up, con esito positivo, e nel frattempo potevano essere visitati dai turisti.

Nello stesso momento cominciano i lavori al museo. Se ne occupa la ditta Cobar che, si legge sul ‘Corriere’ lavorò a ritmo forsennato. Ma ben presto i quasi 18 milioni di euro iniziali sono finiti, l’impresa si è trovata in rosso per 6 milioni e a un certo punto, visto che i soldi non arrivavano, ha piantato lì tutto e se n’è andata. Così la riapertura del museo è stata via via spostata. Prima a maggio 2011 e poi in autunno e poi al 2012 e via così.