ROMA – Un italiano su 5 (il 19%) non paga il biglietto sul bus, e allora ritorna il conducente-controllore. Lo prevede il nuovo contratto del Trasporto Pubblico Locale, il cui accordo è stato trovato il 26 aprile. Sui nostri autobus si tornerà a sentire l’espressione (familiare soprattutto ai nostri padri e ai nostri nonni) “biiiiiglietttoooooo”.
Valentina Santarpia ha spiegato sul Corriere della Sera perché all’autista converrà far rispettare le regole: In cambio, il conducente avrà un premio di produzione, legato al miglioramento dell’evasione e alla contrattazione aziendale. L’altro fronte su cui si agirà è la riscossione delle multe (dai 50 euro in su) per il mancato possesso del biglietto: secondo le stime dei sindacati, solo una su tre viene incassata, perché spesso la procedura amministrativa per rivendicarle è un costo eccessivo per l’azienda.
Ecco i numeri dell’evasione dei biglietti, enumerati dal Corriere: Sulle linee più affollate dell’Ataf di Firenze a febbraio 170 passeggeri su 200 sono risultati senza biglietto: l’80%, studenti ma soprattutto stranieri, in particolare rom, difficili da perseguire. L’ultimo monitoraggio dell’Atac di Roma parlava di un evasore su 10, ma senza tener conto degli autobus superaffollati dove controllare qualsiasi cosa sarebbe impossibile. A Napoli sarebbero addirittura 7 su 10 a viaggiare gratis, con la cronaca che racconta di 20 aggressioni a conducenti e controllori solo nell’ultimo periodo. Persino a Trento è stato necessario recentemente lanciare una campagna pubblicitaria sullo stile «Agenzia delle entrate» per mettere nel mirino «il parassita». Mentre a Venezia si vorrebbe dotare di tornelli tutti gli autobus, dove il tasso di evasione oscilla tra l’8,3 e il 10%, e anche gli approdi di navigazione dei vaporetti, dove i furbetti vanno dal 4,3 al 5,2%.
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