X

Buzzi avvertì Carminati: “Sei sotto indagine, me l’ha detto il direttore del Tempo”

di Elisa D'Alto |16 Dicembre 2014 12:04

Buzzi avvertì Carminati: “Sei sotto indagine, me l’ha detto il direttore del Tempo”

ROMA – “Sei sotto indagine”. E’ quello che, intercettato, Salvatore Buzzi dice al telefono a Massimo Carminati. E’ metà ottobre, le manette per Carminati e gli altri arriveranno ai primi di dicembre. La “soffiata”, ricostruiscono gli inquirenti grazie a quelle conversazioni intercettate, sarebbe arrivata da un giornalista, il direttore del Tempo Gian Marco Chiocci. Almeno: è quello che Buzzi dice al telefono, Chiocci nega di aver mai saputo, e quindi confidato, una cosa del genere a Buzzi.

L’episodio è documentato da un’informativa dei carabinieri del Ros del 30 novembre scorso e ripresa da Mauro Favale e Francesco Salvatore su Repubblica:

È il 14 ottobre e i due sono intercettati dalla cimice piazzata nell’Audi Q5 del ras delle cooperative: «Buzzi — scrivono i carabinieri — faceva presente di aver ricevuto notizie in merito alle indagini a carico dell’interlocutore » dal direttore di un giornale. E fa un nome: Gian Marco Chiocci, al timone del “Tempo” da poco più di un anno, con cui, secondo il Ros, «Buzzi stesso intratteneva costanti rapporti basati su reciproci interessi ». Già una volta Chiocci aveva pubblicato sul suo giornale una notizia che riguardava il Centro per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto proprio su input di Buzzi che conosceva e che aveva incontrato grazie all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Poi, subito dopo quell’articolo datato marzo 2014, Chiocci era riuscito a ottenere (attraverso l’avvocato Ippolita Naso, legale del “Guercio”), la possibilità di un faccia a faccia con Carminati. «Avrei venduto anche mia moglie per incontrarlo», si è difeso Chiocci che avrebbe voluto strappargli, dice, un’intervista.

Chiocci si difende:

Ieri, di fronte alla notizia della soffiata anticipa tutti e dice lui stesso di essere iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento. E aggiunge: «Sono tranquillissimo perché questa mia attività di favoreggiamento consisterebbe nell’esercizio della mia libera attività di giornalista che svolgo da persona perbene, da oltre 25 anni. Sono naturalmente a disposizione degli inquirenti in ogni momento, se mai lo dovessero ritenere opportuno». Nessuna notizia sull’indagine “soffiata” dunque a Buzzi? «Se ho una notizia la pubblico — ribadisce Chiocci — è da un anno e mezzo che non frequento più palazzi di giustizia, né polizia né carabinieri ». Ammette di aver incontrato Buzzi («Non ricordo bene se proprio in quel periodo») ma del capo della coop “29 giugno” dice che «ha spesso avuto il vizio di raccontare cose non vere e di esagerare oltremodo quelle che sapeva. A lui non ho detto nulla dell’indagine su Carminati non solo perché ne ignoravo l’esistenza ma soprattutto perché se ne fossi stato informato avrei dovuto necessariamente sapere anche delle indagini su Buzzi stesso: che senso avrebbe avuto informarlo dei guai di Carminati e non dei suoi?».

Scelti per te